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fino al 7.IV.2002 | Jean Michel Basquiat – Dipinti | Roma, Chiostro del Bramante

di - 21 Gennaio 2002

Non era un baby boomer arrivato al successo per puro caso Jean Michel Basquiat. Era un giovane consapevole del proprio talento e della propria cultura fatta a colpi di cartoons, graffiti, musica rap e pop, libri d’anatomia letti con attenzione e voracità, lessico underground e televisione. Una cultura, per farla breve, che accomunava tutti i ragazzi intorno ai vent’anni nella grande mela degli anni ’80. Con una sola differenza: Jean Michel Basquiat l’amava quella cultura, ed aveva trovato, finalmente, il modo di imporla con sicurezza, spavalderia e determinazione. Altrimenti perché (all’età di diciassette anni) presentare i suoi lavori ad Henry Geldzhaler, allora responsabile del dipartimento arte del XX secolo al Metropolitan di New York e Soprintendente alla cultura della Città? Lo sapeva eccome Samo (così si firmava quando, nella underground tra Manhattan e Brooklin, tracciava, velocissimo, i suoi criptici graffiti) e in soli dieci anni è diventato tutto ciò che un giovane artista può diventare. Amico di Andy Warhol fino a creare con la star della Pop Art un fruttuoso sodalizio artistico, osannato dalla critica e conteso dalle più note gallerie americane ed europee, praticamente milionarie (si parla di dollari, ovviamente) le quote dei suoi pezzi.
Un vero e proprio enfant prodige, il piccolo Basquiat, bruciato a poco più di vent’anni dall’uso dell’eroina e consacrato immediatamente dopo, nell’olimpo dei belli, bravi e dannati.
Finalmente, ecco una sua antologica in Italia. Non so se sia la prima, ma posso affermare, dopo averla vista, che è decisamente buona. Cinquanta dipinti, enormi, coloratissimi, che ripercorrono degnamente la folgorante carriera dell’artista, tre disegni del primo periodo e un interessante apparato fotografico. Le sale del Chiostro del Bramante si accendono di colori sgargianti, della tramatura ora sottile e fittissima, ora larga e sprezzata delle sue frasi sibilline, un vulcanico mosaico di forme che passa, in un solo passaggio, dalla mente dell’artista allo spazio di una tela. C’è da perdersi, passeggiando per quelle sale. E scusate se è poco.

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paola capata


Jean Michel Basquiat, Dipinti, Chiostro del Bramante, Via della Pace, Roma. Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19 venerdì dalle 10.00 alle 24.00, lunedì chiuso
Biglietto Intero £ 15.000
Ridotto £ 12.000
Scuole £ 8.000
Info tel. 06.68809098
Sito internet www.chiostrodelbramate.it
Catalogo Electa


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  • Bell'esposizione di Paola Capata, anche se troppo breve (peccato), alla quale posso aggiungere che manca un nome per completare il quadro.
    Basquiat, e poi Andy Warhol, eterno grande amore di Lou Reed, il quale si spupazzava entrambi.
    Incontrai Warhol e Lou Reed una sudatissima notte di luglio dell'81, dopo un concerto all'Arena di Milano. Warhol era coloratissimo e incartapecoritissimo, sembrava una carta vetrata con l'anima.
    Lou Reed era un fantasma che, pieno di tutto fino all'orlo, si appoggiava a Andy, e barcollando assieme, mandavano tutti affanculo.
    Se pensiamo che all'età di 17 anni uno di loro subì, come era prassi dell'epoca, l'elettroshock in clinica psichiatrica per la sua tendenza all'omosessualità, comprendiamo molte cose.
    Questa mostra andrebbe vista tenendo presente alcune cose che molti non sanno.
    E Basquiat era grande nonostante questo.
    Ciao, Biz.

  • Veramente un vulcanico mosaico come vulcanica è la sua mente e "vulcanici" i prezzi dei suoi lavori.
    Sono molto belli i colori dei suoi dipinti e in questo vedo una vivacità che denota il "sentire" dell'artista.

  • Sono all'estero e non posso vedermi qualcosa che ho sempre sognato di vedere: JEAN MICHEL BASQUIAT.
    quando finirà l'esposizione? fatemelo sapere al più presto altrimenti volo da lui.....

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