Categorie: roma

fino al 7.X.2007 | Bernardì Roig | Roma, Museo Carlo Bilotti

di - 16 Luglio 2007

La luce illumina, rivela e svela. La luce di Bernardì Roig (Palma de Mallorca, 1965) è corrosiva, meschina e impetuosa: mette in evidenza corpi gonfi, triviali, abbrutiti dal raggiunto limite della sopportazione. Dopo la mostra primaverile di Milano, le statue umane, i video, i disegni in grafite, le metafore metafisiche e i rimandi testuali alla cultura letteraria e artistica arrivano a Roma, dove vivono nuovi contesti negli spazi espositivi del Museo Carlo Bilotti.
Il dialogo che si crea tra le due parti, artista e museo, è necessario perché l’opera di Roig realizzi i suoi intenti: la percezione della reale presenza di corpi umani, pesanti e affaticati -calchi dal vero tra cui spicca la figura del padre- si nega. A partire dal colore della loro pelle, bianca come la luce che decolora, che corrode via la forza vitale, che fagocita tutto silenziosamente. Figure umane, versioni miniaturizzate o a grandezza naturale che rinunciano ad un realismo alla Ron Mueck per porsi come elementi non autonomi della rappresentazione, in perenne contatto con il video, a cui si accompagnano.
La luce è quella a neon, ipnotica e meschina, dalla quale l’uomo è accecato (Sound Exercises, 2005). Essa s’insinua nella rappresentazione ed esce a balzi fluorescenti dagli interstizi tra quadro e parete (Ejercicos de parecido, 2005), del cui peso, dietro l’apparente leggerezza della luminescenza, si fa carico l’uomo, trascinandolo sulle proprie spalle (Colour Light Exercises).

Se l’area dello spazio espositivo gioca con il cortile interno attraverso la vetrata principale, che amplia e illumina una parte del percorso, altrettanto fa l’artista, mettendo in scena un dialogo fra opere video e statue in resina, tra interno ed esterno, tra video-narrazione di una decapitazione già avvenuta e l’uomo-statua sui trampoli che “chiude gli occhi” di fronte al filmato e all’ipotetico sguardo del visitatore che vi passa in mezzo.
La mostra crea una scena dinamica e attiva. Lo sguardo inabile alla vista e la luce che acceca sono i temi dell’opera di Roig ma, tanto nei lavori tridimensionali quanto in quelli bidimensionali -oltre al trittico e ai video sono presenti una serie di disegni che ricordano un Amleto inquieto in conversazione con il proprio teschio- il grottesco della rappresentazione si gioca anche sul piano dell’azione di chi guarda ad esse: il visitatore è invitato a cercare. Così dietro le colonne, appesi alle pareti, cadenti dal soffitto, nascosti dietro gli elementi architettonici del museo, spuntano le presenze inquietanti di uomini cloni imprigionati tra lettere alfabetiche (Strauch!, 2004) e tubi al neon. La luce naturale che dalla vetrata penetra la galleria indubbiamente contribuisce a nascondere alcune di quelle presenze.

Tuttavia il conflitto è inevitabile: la chiarezza della luce della mattinata estiva mette in disparte alcuni dei lavori di Roig, che sembrerebbero invece richiedere una maggiore oscurità in virtù di quel dispositivo di autoilluminazione di cui si dotano in gran parte. Inevitabilmente le ore del giorno diventano in questo modo criterio guida per una visione ottimale della mostra: poter rendere conto dell’effettiva violenza della luce artificiale sugli uomini stanchi di Roig richiede innanzitutto penombra.

articoli correlati
Bernardì Roig in mostra a Cagliari
Una personale a Torino

chiara li volti
mostra visitata il 6 luglio 2007


dal 5 luglio al 7 ottobre 2007 – Bernardì Roig. Light never lies.
A cura di Gianni Mercurio. Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese.
Viale Fiorello La Guardia, Roma – Ingresso: Biglietto integrato Museo + Mostra 6 Euro intero, 4 Euro ridotto – gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente – Tel: +39 06 82059127 (tutti i giorni 9:00 – 19:30) www.museocarlobilotti.itwww.museiincomune.itwww.zetema.it
Orario: da mart. a dom. ore 9:00-19:00 – la biglietteria chiude alle 18:30
lunedì chiuso


[exibart]

Visualizza commenti

  • ma quale uomini cloni!!!!
    Sono tutti diversi!!!! (tutti suoi amici personali) che purtroppo per qualcuno, si assomigliano....
    Alla inaugurazione l'artista c'era... bastava chiedere.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30