Categorie: roma

fino al 9.V.2009 | Jan Dibbets | Roma, Gallerja

di - 22 Aprile 2009
Torna con una personale a Roma dopo trent’anni Jan Dibbets (Weert, 1941; vive ad Amsterdam e a San Casciano dei Bagni, Siena), fra i protagonisti della nascita dei grandi movimenti della Conceptual, Minimal e Land Art alla fine degli anni ’60. È da queste radici che si sviluppa da più d’un quarantennio la sua ricerca artistica, che sembra appartenere a tutte le correnti ma a nessuna esclusivamente. La partecipazione alla rassegna When attitudes become form del 1969 a Berna segna il carattere intrinseco di tutto il lavoro di Dibbets.
Ciò che rende “concettuale” la sua opera è il ruolo fondante attribuito all’idea, al progetto più che all’opera prodotta, e la costante indagine sulla natura dell’arte e sull’esperienza artistica. Le sue opere nascono come risultato di un processo innescato, come nel caso dell’installazione realizzata alla Galleria Loher di Francoforte nel ‘67, dove Dibbets – di cui Richard Long è stato maestro – ha costruito forme geometriche semplici con acqua e polvere, documentandone fotograficamente la progressiva distruzione.
Da questo terreno artistico l’olandese sviluppa coerentemente un proprio progetto, che non prevede appunto appartenenze o classificazioni riduttive. Negli anni si è dimostrato costante e centrale il ricorso al mezzo fotografico per lo sviluppo di una ricerca incentrata sul problema della percezione e dell’illusione dei sensi. Dal 1969 nascono le Correzioni prospettiche, dove l’azione artistica si realizza nell’ingannare l’occhio solo attraverso l’azione dello strumento ottico-meccanico. L’indagine di Dibbets però svela il trucco, ponendo a confronto la figura irregolare dipinta sul muro e il risultato corretto, ma impossibile, stampato su carta: si tratta di una riflessione meta-artistica, rivolta dunque non all’oggetto ma allo strumento stesso della visione.

In mostra a Roma è ospitata una selezione di opere realizzate fra la seconda metà degli anni ’80 e oggi, e accomunate dalla tecnica utilizzata. Di grandi dimensioni, le tele o i supporti in cartoncino sono perlopiù di forma quadrangolare; i fondi monocromi, generalmente scuri, sono dipinti ad acrilico o acquerello. Squarci di paesaggio o di architetture irrompono dal buio. Sono fotografie ritagliate e incollate, frammenti d’inquadrature, nuovi spazi decontestualizzati e ricreati.
Colpisce all’ingresso un celebre lavoro, Guggenheim III: una serie di fotografie, leggermente sovrapposte si susseguono, delineando una spirale e ricostruendo nell’insieme il celebre spazio elicoidale costruito da Frank Lloyd Wright. L’immagine acquista così una doppia profondità della visione e cattura lo sguardo nel vorticoso avvilupparsi della forma.

In altri lavori l’immagine è ritagliata in forme circolari o ellittiche, che offrono scorci inconsueti di città come Amsterdam o di spazi urbani come il Palacio Güell, attraverso i quali Dibbets persegue la sua indagine sui meccanismi percettivi, portandola a effetti ancor più radicali. Come osserva Bruno Corà, “il risultato è una vertigine”.

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claudia paielli
mostra visitata il 14 marzo 2009


dal 9 marzo al 9 maggio 2009
Jan Dibbets
Gallerja
Via della Lupa, 24 (zona Fontanella Borghese) – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 11-13.30 e 15-19.30
Ingresso libero
Testi critici di Bruno Corà, Rudi Fuchs ed Erik Verhagen
Info: tel. +39 0668801662; info@gallerja.it; www.gallerja.it

[exibart]

Visualizza commenti

  • la mostra sarebbe potuta essere interessante se l'assistente di galleria avesse concesso di visitarla. al momento di entrare, siccome lei stava uscendo, fisicamente si è stati messi alla porta su cui, a rimarcare il gesto, è stato messo un laconico post-it con un lapidare "Torno subito!". signori si nasce ... assistenti di galleria no. e per fortuna anche nell'arte esiste la selezione naturale per cui chi non è in grado pufff sparisce!

  • Cara Daniela, hai ragione anche nell'arte esiste la selezione naturale e quell'assistente di galleria sgarbata di cui parlavi tu non c'è più! Sono stata a vedere la mostra e l'ho trovata molto interessante, opere bellissime valorizzate dallo spazio espositivo della galleria. Ti consiglio di ritornare perchè ne vale la pena.

  • Buongiorno,
    proprio ieri mi sono recato presso la sede di Gallerja in Via della Lupa ed ho trovato la mostra di Dibbets bellissima e molto interessante.
    Ho trovato una nuova assistente molto gentile e competente.
    Complimenti alla galleria per i bellissimi spazi e sopratutto per la mostra.
    Gianluca

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