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Fino al 9.XII.2017 | Pierre-Yves Le Duc. Handle With Care | Maja Arte Contemporanea, Roma

di - 5 Dicembre 2017
É una pittura in negativo, ottenuta per sottrazione, quella di Pierre-Yves Le Duc (Francia, 1964), in mostra fino al prossimo 9 dicembre da Maja Arte Contemporanea, spazio espositivo romano a pochi passi da Piazza Farnese. Artista francese tra i più interessanti della sua generazione, Le Duc lavora da anni in Italia, manifestando da tempo una particolare predilezione per Napoli, città teatrale per eccellenza, scenario privilegiato per la sua monumentale pittura in cui soggetti ambigui ed ipertrofici si stagliano su ampie campiture bianche o nere, tra carnalità del gesto e rasserenante sacralità della superficie.
“Handle with care” (Maneggiare con cura) – questo il titolo della mostra romana, la prima dell’artista – è un monito, un avvertimento, non solo (e non tanto) riferito alle opere, ma all’uomo che di quelle opere è autore e soggetto, quell’uomo che in ogni suo gesto o pensiero è artefice e vittima di se stesso. Un esplicito riferimento alla debolezza umana, dunque, alla sua eterna fragilità travestita da onnipotenza.
La mostra esalta lo spazio duplice della galleria dando luogo ad un doppio scenario, uno dominato dal nero, l’altro dal bianco. A fungere da quinta scenica all’intera esposizione è Gu, monumentale light box presentata nel 2004 nel Museo Archeologico di Napoli. In essa l’artista interviene sulla carta bianca riempiendo lo sfondo con inchiostro di china nero fino a ricavarne i suoi caratteristici segni. La traccia non è mai operata direttamente ma è lo sfondo a decretarne la genesi. Ne deriva una scrittura biomorfica concentrata sui margini del grande quadrato, in una titanica lotta tra bianco e nero, luce ed ombra, terreno e cosmico; un alfabeto segnico nato talvolta ad occhi chiusi per ridurre al minimo ogni influenza del reale e dare libero sfogo al dettato dell’inconscio. L’opera, composta nella forma originaria da cento dipinti, è presente in galleria in forma ridotta. Solo dodici pezzi, scelti assecondando una logica prettamente numerica, da uno a dodici elementi. Simile ad una cappella, lo spettatore può collocarsi al centro ammirando le grandi opere poste a ricoprire per intero le pareti. Ne deriva una visione chimerica, la lettura di un lavorare esasperato, maniacale, automatico in cui i segni bianchi si sovrappongono sottraendo pittura fino a ritornare all’origine, allo spazio bianco.
Pierre-Yves Le Duc. Handle with care, vista della mostra
Le due pareti laterali della galleria ospitano invece le opere di un progetto in fieri dell’artista incentrato sulla contrapposizione tra uomo e donna. Enormi falli e vagine sono delineati su grandi tele, tra visioni esplicite e camouflage iconici. Una carnalità discreta, elegante, silenziosa, interpretata non con morbosità ma con sacrale attenzione, come afferma il tautologico dominio del bianco, solo minimamente intaccato dal colore più scuro del lino sottostante. Il procedimento non cambia. Velatura dopo velatura l’artista dà forma al suo immaginario, concentrandosi sullo sfondo e lasciando che sia il supporto a determinare il disegno. Come in Gu ricava le sue immagini sottraendo pittura, fino a determinare nella sua negazione esiti di indiscutibili liricità.
Carmelo Cipriani
mostra visitata il 21 novembre
Dal 27 ottobre al 9 dicembre 2017
Pierre-Yves Le Duc. Handle with care
Galleria Maja Arte Contemporanea
via di Monserrato 30, 00186 Roma
Orari: martedì – venerdì dalle 15.00 alle 20.00; il sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
Info: +39 06 68804621; info@majartecontemporanea.com; www.majartecontemporanea.com

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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