Nell’Anfiteatro Flavio era dal 523 dopo Cristo che un gladiatore non mostrava la sua forza e il suo coraggio; era dal 523 che nell’Anfiteatro Flavio una fiera feroce, proveniente dalle provincie africane dell’Impero, non divorava il gladiatore per la gioia di cinquantamila spettatori.
Erano 1500 anni che nel Colosseo non si svolgeva uno spettacolo, qual’esso sia. Già nel citato anno 523 la superpotenza romana era insidiata da nord e da est, dopo poco capitolò…E le sorti dell’anfiteatro capitolarono con lei e peggio di lei. Venne il lungo medioevo di Roma, venne la Roma dei papi, venne Roma capitale, venne il Fascismo ed il dopoguerra, venne la dc…In 1500 anni il nostro monumento, simbolo indiscusso della romanità , venne utilizzato prima come inesauribile cava per costruire palazzi, dimore, chiese (il travertino di cui le chiese della Roma barocca sono ricoperte veniva tutto dalle miniere o qualcuno si era accorto che esisteva una miniera disponibile a 20 minuti di passeggiata da San Pietro e soprattutto a cielo aperto?), poi divenne un ricovero per bestiame, di senzatetto, disadattati, prostitute, fino a qualche anno fa – prima di una parziale pedonalizzazione – ha svolto anche l’originale funzione di gigantesco spartitraffico.
Qualcuno ci accuserà di condiscendenza nei confronti di chi, da qualche anno, amministra il mondo della cultura in Italia, ma contro i fatti le parole – di solito – perdono: Giovanna Melandri ha inaugurato lo scorso mercoledì 19 luglio uno spettacolo teatrale a cura del Teatro Nazionale Greco. La rappresentazione, totalmente in lingua greca (non importa cosa si diceva ma dove lo si diceva, e poi era l’Edipo Re di Sofocle, lo conoscono tutti!), ha intrattenuto pochissimi presenti, delle grandi passerelle di legno sospese sui ruderi hanno costituito la scena, il monumento ha costituito la scenografia.
Il giorno dopo in Germania tutti i giornali hanno denunciato la politica masochista dell’amministrazione italiana che si permette di organizzare uno spettacolo in un posto del genere senza rendere la cosa commerciabile, vendibile… Il quotidiano di Berlino non riusciva a spiegarsi l’assenza di qualche decina di migliaia di poltroncine in plastica.
Continuando a lamentarci dei nostri politici ed elogiando quello che si realizza all’estero (?!?) ci troveremo un Colosseo con parcheggio sotterraneo? Una Domus Aurea con scale mobili? Delle multisale a Pompei?
Mentre ne discutiamo, la ministra, di cui sopra, va a Torino ad inaugurare il più grande museo del mondo dedicato al cinema, tra due mesi – in Piazza Venezia e sempre a Roma – riaprirà al pubblico il Monumento al Milite Ignoto che, in occasione della strage di Piazza Fontana nel ’69, venne chiuso provvisoriamente per motivi di sicurezza…
massimiliano tonelli
[exibart]
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