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| [08|09|2006] |||arte contemporanea Continua la retrospettiva di Thomas Ruff alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia | |
| | THE GRAMMAR OF PHOTOGRAPHY fino al 15 ottobre 2006 | a cura di filippo maggia | fondazione bevilacqua la masa | galleria piazza san marco | palazzetto tito, dorsoduro | venezia La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia sta ospitando la prima importante mostra retrospettiva in Italia del fotografo tedesco Thomas Ruff. La rassegna è curata da Filippo Maggia, responsabile per la Fotografia della Fondazione Bevilacqua La Masa. La duplice esposizione si svolge nelle due sedi della Fondazione, la galleria di piazza San Marco e lo spazio espositivo di Palazzetto Tito. The Grammar of Photography è il titolo non casuale della retrospettiva a lui dedicata. Si tratta di una selezione di 120 lavori che tracciano un percorso pressoché completo della sua produzione, dalla metà degli anni Ottanta sino ad oggi. Una vera e propria “grammatica” della fotografia ove, capitolo dopo capitolo, Ruff si esercita in sperimentazioni linguistiche che provano a rileggere, ogni volta attualizzandolo e contestualizzandolo, il codice fotografico. In mostra compare infatti una serie di immagini “stereo” e di ritratti “ritoccati” realizzati secondo la tecnica in uso a metà Ottocento. Un percorso che parte quindi dai primi e innovativi ritratti – primi piani dei compagni di accademia, dopo qualche anno esplosi nei grandi formati che lo hanno reso celebre in tutto il mondo – per proseguire con l’infinità dei cieli puntellati di stelle e delle notti spiate attraverso la metallica luce verde delle ottiche in uso ai militari, sino alle serie realizzate negli ultimi anni, in cui prepotentemente l’immagine tecnologica, con tutte le sue declinazioni, sfonda, dilatandolo, il campo fotografico tradizionale, per creare link decisamente sorprendenti. Nonostante ciò, Ruff guarda sempre ai fondamenti del linguaggio fotografico, riconducendo innanzitutto ad esso ogni nuovo ragionamento, teorico ancor prima che tecnologico. Così si spiegano la serie “Abstract” e ancor più l’incredibile e commovente lavoro dedicato alle “Macchine” in uso presso le tipografie, come del resto i “Nudi” scaricati dal web e “ridipinti” su pellicola. Quasi fosse una sorta di riassunto epocale, che parte dalla sua esperienza ma si confronta con il mondo intorno, l’ultima serie JPG – ampiamente rappresentata in mostra e nel catalogo – racchiude in sé molti degli elementi che hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Ruff. Accanto alla bellezza misteriosa di lontani siti archeologici o al romanticismo languido di alcuni paesaggi campeggiano severe le immagini della Cecenia, vulcani che eruttano, frammenti drammatici dell’11 settembre newyorkese. Un nuovo modo, esasperato forse, di rileggere le tipologie del mondo senza mai scostarsi da quella tradizione e da quell’approccio tipici della grande fotografia tedesca, oggi senza alcun dubbio la maggior espressione esistente. Non deve stupire, allora, che dopo il breve interregno di Jeff Wall, l’Accademia di Dusseldorf abbia voluto Thomas Ruff per la cattedra appartenuta per decenni a Bernd Becher. Titolo: Thomas Ruff – The Grammar of Photography Fino al 15 ottobre 2006 Ingresso: tutti i giorni, chiuso il martedì, 12.00-18.00; Intero 3 €, Ridotto 2 € Galleria di piazza San Marco 71/c Palazzetto Tito, Dorsoduro. Venezia Informazioni: Giorgia Gallina, Francesca Volpato Ufficio stampa Fondazione Bevilacqua La Masa press@bevilacqualamasa.it 0039.041.5207797 Dorsoduro 2826, 30123 Venezia |
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