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| [11|09|2005] |||arte contemporaneapersonale | |
| | DENNIS OPPENHEIM. UNA POETICA DEL TATTO inaugurazione 16 settembre | ore 17.30 (allâinterno del festival della filosofia 2005 dedicato al tema dei sensi) | a cura di mario bertoni | chiesa di san paolo | modena Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938) fa parte, insieme a Bruce Nauman, Robert Smithson, Michael Heizer, Vito Acconci, Robert Morris e Gunther Uecker, di quella generazione di artisti di area americana che ha contribuito in modo determinante a rinnovare lâidea e i linguaggi dellâarte contemporanea. GiĂ nel 1968, a proposito dei suoi primi âearth-worksâ, Lucy Lippard conia il termine âdematerializzazioneâ con ciò sottolineando una caratteristica dominante e originale nel lavoro di Oppenheim, quella di una forma che transita da un materiale o un oggetto allâaltro facendosi emblema del fare, ma insieme segno fisico epifanico di un divenire che non ha fine. Sotto questo profilo, esistono molte opere, sia tra quelle della fine degli anni sessanta, sia tra quelle piĂš recenti, che testimoniano la sua predilezione, tra i vari organi di senso, per il tatto, lâidea epidermica della forma, dellâoggetto, delle cose. Il trasferimento di una forma da un contesto allâaltro (idea non manipolatoria) si intreccia con quella di impronta che richiama pur sempre la mano e il toccare. Per la chiesa di San Paolo, nellâambito del Festival della Filosofia di questâanno, che ha per tema âi sensiâ, Oppenheim propone due sculture realizzate nel 2004, rispettivamente âDevice to Cast Light on the Bottom of Feetâ (Meccanismo che illumina ai piedi dei piedi) e âEnlarged Object to Cast Light In-between the Toesâ (Oggetto allargato per illuminare tra le dita dei piedi), due opere dotate di una forte carica ironica, come è nello stile dellâartista, due opere fuori scala, pantagrueliche e assolutamente visionarie, nelle quali il tatto si concentra sulla sensibilitĂ dei piedi. Accompagnano la mostra le video performances âTwo-Stage Transfer Drawingâ, âRocked Handâ, âAir Pressureâ, âFusion Tooth and Nailâ, âForming Soundsâ, âNail Sharpeningâ, âIdentity Transferâ realizzate fra il 1970 e il 1971, opere storiche nelle quali la dimensione tattile viene esperita in diverse situazioni: lâartista traccia un segno sulla schiena del figlio che ripete il segno sul muro e viceversa, oppure ricopre di pietre la propria mano, o ancora affila la propria unghia, dipinge di un unico colore denti e unghie, registra i movimenti trasmessi alla pelle della mano da un getto di aria compressa, varia con le mani il suono emesso da una donna, trasferisce lâimpronta del pollice destro a quello sinistro e al palmo della mano. Câè lâaspetto ludico, ma in questo caso compone una sorta di teoria applicata che rivela quanto e come la visionarietĂ dellâartista sia legata a un aspetto âsomaticoâ. Completa la mostra la sequenza fotografica di âReading Position for Second Degree Burnâ realizzata nel 1970 alla Jones Beach di New York, quando lâartista è rimasto steso al sole a torso nudo per cinque ore con un trattato ottocentesco di artiglieria a cavallo aperto sul petto. Un disegno epidermico impresso dal tempo di esposizione alla luce. Dennis Oppenheim â Una poetica del tatto Fino al 16 ottobre 2005 orario: 16 â 17 â 18 Settembre dalle 9 alle 23; dal 20 Settembre al 16 Ottobre: dal martedĂŹ al venerdĂŹ 17 â 19.30 â sab e dom e festivi 10-13 e 17-20 (possono variare, verificare sempre via telefono) catalogo: Nuovagrafica CHIESA DI SAN PAOLO Via Francesco Selmi (41100) +39 059 209202 (info), +39 059 209203 (fax) roncone.r@provincia.modena.it www.provincia.modena.it |
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