In mostra il gruppo di artisti siciliani che hanno partecipato alle selezioni per la Biennale di Sarajevo – dal 17 al 31 luglio -, e da cui ne sono usciti anche tre vincitori. L’idea che sostiene la mostra è la stessa della Biennale, ridare vita a un’Europa senza fili spinati e ridare senso a una cultura andata in briciole. E i ragazzi sono stati invitati a dare i loro suggerimenti attraverso i linguaggi contaminati e i rumori computerizzati, passando dal caos della guerra alla comunicazione dell’arte.
I giovani artisti catanesi che andranno a Sarajevo sono Carmen Cardillo con delle riprese fotografiche da fermo immagine televisivo, Antonio Reina con il cortometraggio “Il fidanzamento” e i Motomimetico, gruppo coreografico.
“Finalmente non si può dire: ecco un ragazzo dell’Accademia” qualcuno ha riconosciuto, a sottolineare la maggiore autonomia artistica delle opere presenti. Forse vissuto con un po’ meno di autonomia il chiaro tributo all’immagine digitale e televisiva.
Catania si conferma così ancora una volta una delle città siciliane tra le più propositive sul piano della creatività giovanile, malgrado i luoghi e le occasioni per dare rilievo al lavoro degli artisti siano sempre piuttosto scarse.
Ilenia Suma
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Spero che il Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea di Palermo possa destare l'entusiasmo che tu hai riportato dalla tua visita alla mostra "Caos e comunicazione" di Catania. Ciao. Maria
Ero di passaggio a Catania il 16 giugno scorso ed ho potuto visitare la mostra "Caos e comunicazione". E' raro vedere giovani esordienti presentati con tale professionalità.
Non è inusuale per Artecontemporanea (che seguo da qualche tempo), l'associazione diretta da Rosa Anna Musumeci, che investe propositivamente da cinque anni a Catania, in modo intelligente, con grande professionalità ed entusiasmo.
Lo spazio bellissimo dell'ex-falegnameria comunale mi è parso risorto a nuova vita. Vivificato dalla purezza dei percorsi visivi sino alle sale video rigorosamente realizzate.
Un plauso alle Istituzioni locali per aver avuto l'accortezza di scegliere con cura l'organizzazione che ha gestito l'evento.