Negli spazi di Trionfante Antichità, con il patrocinio del Comune di Palermo, ha luogo una mostra che ci permette di riscoprire molti capolavori del maestro di Bagheria che erano finora sfuggiti alla classificazione ufficiale. Artista prolifico, essendo uno dei più apprezzati ritrattisti di aristocratici, ricchi borghesi, e intellettuali della Bella Epoche palermitana fu il maestro di alcune generazioni di pittori siciliani del primo novecento fra cui Alfonso Amorelli ma anche di un altro celebre pittore bagherese, Renato Guttuso, che per sua stessa ammissione considerò quale imprescindibile punto di riferimento per la realizzazione de “La Zolfatara”, il dipinto intitolato “I Carusi” , di ispirazione verista, che Tomaselli presentò nel 1906 alla Esposizione internazionale di Milano e che si trova oggi alla galleria Moderna e Contemporanea di Palermo.
Tomaselli nasce il 3 agosto 1866 a Bagheria ed inizia la sua formazione presso lo studio del pittore palermitano Pietro Volpes, che era un manierista, discepolo del Patania. Successivamente soggiornò a Napoli subendo l’influenza della migliore scuola napoletana dell’epoca come Dalbono, Altamura e in particolare Morelli. Il suo esordio avvenne all’esposizione Nazionale di Palermo del 1891-92 con opere che risultano ad oggi disperse.Nella mostra visibile negli spazi di Trionfante Antichità, troviamo dei delicatissimi acquarelli raffiguranti volti o nudi di donna, così come ritratti e innumerevoli paesaggi ad olio su tavola o tela in cui possiamo intravedere -come d’altronde veniva tramandato ai posteri dal suo allievo Amorelli- una personalità appassionata della propria attività considerata anzitutto come mezzo di affermazione del proprio romantico desiderio interiore di creatività.
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