Categorie: siena

Clamoroso a Siena!

di - 30 Dicembre 2001

Dall’articolo di Exibart ‘Candidato a Sindaco a Siena: chiudo il Palazzo delle Papesse’ del 24 aprile 2001:

Vorrei intervenire, come candidato sindaco del centrosinistra, sulla questione del Palazzo delle Papesse, esprimendo alcune considerazioni che sono già presenti all’interno del programma della coalizione che mi sostiene.
I beni culturali e le molteplici attività esistenti a Siena sono una risorsa fondamentale, un motivo di prestigio per la città, ma anche un settore di sviluppo economico e sociale di primaria importanza.
L’obiettivo è valorizzare ulteriormente questo patrimonio, continuare a creare nuove forme di cultura, sviluppando le migliori vocazioni della città. All’interno del sistema museale senese il Centro d’arte contemporanea “Palazzo delle Papesse” ha assunto un ruolo sempre più articolato, ottenendo un riconoscimento che va oltre i confini nazionali.
Ritengo che il Palazzo delle Papesse non possa essere smantellato, ma debba proseguire, nel pieno rispetto della libertà artistica, nella sua esperienza di produzione e creazione, di espressione e di informazione sull’arte contemporanea. Nel segno dell’innovazione e della sperimentazione, attraverso la didattica, la divulgazione e la sensibilizzazione ai linguaggi dell’arte.
Un’ultima cosa. Il progetto del Museo del Palio è sicuramente importante. Ma la sede naturale resta, a mio parere, il Palazzo pubblico. Il modo più giusto per ribadire il legame della città con la propria festa.
Cordialmente,

Maurizio Cenni


Così si esprimeva, proprio su Exibart, il sindaco Maurizio Cenni a pochi giorni dalla sua elezione quando Massimo Fabio (il candidato dell’altra fazione) paventò, in caso di vittoria, la chiusura del Palazzo delle Papesse.
Oggi lo stesso sindaco chiama Marco Pierini, classe ’66 e dal 1998 direttore del Museo Diocesano di Pienza, a dirigere -da Gennaio- il Palazzo delle Papesse.

Nato alla fine del ’98, il Centro d’Arte Contemporanea senese si è affermato in Italia e nel mondo come uno dei migliori esempi per la promozione, l’esposizione e la divulgazione dell’arte contemporanea.
Sergio Risaliti, il protagonista di quello che non è difficile definire un vero e proprio miracolo – portare un nuovo spazio alla ribalta europea e mondiale nel breve volgere di tre anni – è stato clamorosamente ed incomprensibilmente detronizzato.

Perché si è deciso di azzerare lo staff che ha fatto di Siena una delle capitali dell’arte contemporanea? Riuscirà il giovane Pierini a raccogliere una così pesante eredità? Chi è Marco Pierini? Il Palazzo delle Papesse continuerà nel suo lavoro di ricognizione e proposta delle ultime tendenze dell’arte mondiale?

A queste e ad altre domande cercheremo di darvi presto risposta con approfondimenti, inchieste, servizi, interviste e reportages. Vi lasciamo ai festeggiamenti del Capodanno con la netta sensazione di inaugurare un 2002 poco fausto non solo per la città di Siena, ma per la vita culturale di tutto il nostro Paese.


Via al forum ‘ARTE E POLITICA’ ->>>-

[exibart]

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  • Ma c'è qualcuno che si ricorda di una, dico una, "grande mostra" messa in piedi dal Risaliti? o tutti si accodano ai piagnistei per la mania tutta italiana di accodarsi al gregge dominante? e per caso qualcuno si ricorda anche di qualche, che so, "scelta coraggiosa" alle Papesse? che so, aprire a qualche giovane che non fosse già sulla rampa di lancio di qualche biennale, che non fosse già ben supportato da quelle dieci gallerie onnipotenti in Italia (che oggi si affrettano a descriverlo come "il miglior direttore di museo" e baggianate del genere… e perché mai? perché ha portato gli artisti emergenti più "à la page" a Siena? tutto lì il gran lavoro del compianto ex direttore delle papesse?). vedo che nell'Italia berusconiana, che tanto dite di odiare, il conformismo, di destra e di sinistra, la fa - com'era prevedibile - da padrone. Tutti hanno lanciato grida scandalizzate, ma nessuno ha detto perché mai il Nostro avrebbe dovuto essere Insostituibile, pena l'accusa di voler fare i Grandi Giochi di Potere Occulti. Di giochi di potere, invece, il Nostro, non ne ha mai fatti? E Espresso, allora - tra Armani, Monte dei Paschi, galleristi "giusti" (solo quelli giusti, eh!, alla larga la marmaglia dell'arte!) - che cos'era? aprite gli occhietti, borghesi bellini…

  • Gentile Sindaco,

    solo per farle notare che ormai tutti i più alti simposi hanno decretato che gli esborsi pubblici in cultura non sono "spese", come lei afferma, ma investimenti!

    Un saluto

  • Sempre la solita storia: il re è morto, viva il re! Risaliti è stato esautorato dal ruolo di direttore delle Papesse, e tutti a piangere il suo triste destino e la presunta immensa sventura capitata fra capo e collo all'intero mondo dell'arte. Neanche fossimo di fronte al nuovo Gombrich, alla reincarnazione di Argan, o a un giovane Dorfles, invece che a un furbo servo del potere vigente. La patetica difesa dell'oramai (si spera) ex direttore intentata da gente interessata come il gallerista Minini, vero deus ex machina della selezione tra gallerie buone e mercantaci scadenti alla scorsa edizione di Artefiera, la dice lunga sulle reali qualità di Risaliti. Sempre pronto a schierarsi coi vincenti e mai a proporre qualcosa di davvero nuovo. Orsù gente, sveglia!!! Gli artisti presentati da Risaliti, e tutti i curatori da lui chiamati, arrivavano direttamente dalle poche gallerie potenti che comandano nel nostro paese. Perché nessuno ricorda le liti furenti avute da Risaliti coi suoi collaboratori durante gli allestimenti delle mostre (chiedere ai critici Luca Cerizza e Stefano Chiodi se vorrebbero ancora avere a che fare con lui), perché nessuno ha il coraggio di scrivere che i giovani artisti che hanno esposto alle papesse (tipo Stefania Galegati) non ci rimetterebbero piede se restasse il Nostro, perché nessuno parla del pauroso buco di bilancio lasciato dalla passata gestione del museo? E come fa a essere grande un curatore che non si preoccupa nemmeno di verificare se il luogo alternativo scelto per una mostra possiede l'agibilità(è accaduto per BOOM), costringendo così l'esposizione alla chiusura immediata e causando una perdita finanziaria enorme alla collettività? Perché nessuno racconta che in Electa, dopo pochissimi mesi di collaborazione, nessuno voleva più aver a che fare con la sua maleducazione e arroganza e si preferì far slittare o saltare il programma già deciso di pubblicazioni sull'arte contemporanea (per altro sempre al servizio dei soliti potenti)? Risaliti ha aperto ai giovani, d'accordo, ma con moti meno soldi lo sta già facendo anche Fabio Cavallucci a Trento, e non per questo è stato preso da attacchi di egocentrismo folle come quelli che sembrano sempre colpire l'ex direttore delle papesse. Basta coi piagnistei!! Risaliti ha avuto tre anni per dire la sua, giusto che altri abbiano le stesse possibilità. Dovrebbe succedere lo stesso anche a Rivoli, a Prato, a Bologna, a Busto Arsizio (dove Fiz è forse l'unico direttore peggiore di Risaliti ancora in carica, ma si sa che siamo in questo caso di fronte a un pennivendolo). Invece in Italia ci lamentiamo delle tasse, e poi piangiamo chi come Eccher e Risaliti sperpera soldi pubblici solo per guadagno personale.

  • altro che anonima e anonima...questo ultimo messaggio ha l'email della rivista ARTE di Giorgio Mondadori Editore...une bella firma, altro che anonimato...

  • Ovviamente sono d'accordo con quanto scritto da Picchio.
    Non è da oggi che la penso così, bensì, come per ogni altra cosa che abbia a che fare con l'opinione in Exibart, anche per questo sono antesignano.
    Su una cosa però il mio pensiero è divergente: definire Risaliti servo del potere mi sembra una forzatura, e il pulpito di Picchio, la Mondadori, non mi pare faccia onore all'autore del commento.
    A meno che Picchio non creda di avere ragione solo per il fatto che alla Mondadori conoscono bene sia il potere, quanto la servitù.
    Ciao, Biz.

  • Picchio sta per picchiato, vero? Sa, caro signor... ehm... , si capisce che le piacerebbe diventare direttore di un museo. E visto che fino ad ora la fortuna non le ha arriso, critica chi c'è riuscito? Suvvia, prima poi vincerà anche lei al Lotto? Nel frattempo, continui a fare il pennivendolo...

  • mmm vediamo un po mmmm a rigor di logica. Un tontolone vuole mettere un commento anonimo, ma come un tontolone si dimentica di omettere la sua tontolonissima email. Cosi noi scopriamo essere un appartenente a quella schiera di marchettari amanti di squallidissimi dipintori che è la redazione di ARTE...
    Il tontolone elogia Cavallucci...mmm...vediamo un pò. Cavallucci, nella sua galleria di trento, tempo fa ha organizzato una importante tavola rotonda, emh, ed ha invitato un redattore di ARTE, ehm....tana?

  • Ben scavato, vecchia talpa! A giudicare dal livore che sprizzi da tutti i
    pori, il tontolone Picchio deve aver colpito nel segno, eh Filibustiere
    Anonimo, se persino uno come l¹altrettanto anonimo Biz gli ha dovuto dare
    ragione? Forse vi rode il culo quando qualcuno, invece di spargere
    leccaculissime leccate di culo verso l¹ultimo potentino di turno, dice
    finalmente la verità su come funzionano le cose in questo stracazzuto
    sistema dell¹arte? O magari qualcuno dei tanti pecoroni è capace anche di
    ribattere punto per punto a quel tontolone di Picchio (che forse, da buon
    tontolone, se la sta ridendo sotto i suoi baffi mondadoriani, che ne dici
    Filibustiere?), anziché riempire le pagine dei commenti di giaculatorie ad
    uso e consumo del prossimo incarico miliardario del signor Risaliti? O forse
    dovreste fare un saltino a Siena, a sentire cosa ne dice VERAMENTE la città:
    al confronto, le cose dette da Picchio vi sembreranno niente più che blandi
    eufemismi, altroché propaganda dei tanti galleristi interessati...

  • Anonimo Talpone,
    arrivi in ritardo.
    Ma questa non è una notizia, anzi, a giudicare dalla pochezza di come esprimi la tua ironia da baraccone sembra, piuttosto, una tua consuetudine.
    Non è da ora che ho espresso quell'opinione sulla questione, ripeto, sono stato il primo, ed ora tu come altri pupazzi ripetete quello che io ho già detto sin dall'inizio, e se solo riuscissi a trovare il tempo, tra una scurrilità e l'altra, di usare le dituzze per leggere cronologicamente gli interventi te ne accorgeresti.
    E poi, tanto anonimo non sei, gli imbecilli sono la categoria più diffusa su questa terra.
    Non l'ho mai fatto, ma quando deciderò di "leccare il culo" a qualcuno ti chiederò di porgermi la faccia.
    Ciao, Biz.

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