Il visitatore entra nel XIV secolo. Ne percorre con lo sguardo e con la mente ritmi, abitudini, credenze e tecniche: davanti agli occhi scorre la vita quotidiana del convento del Carmine a Siena; e il pubblico ne può ricostruire l’assetto, immaginare la gestione, rivivere le consuetudini.
La mostra c’era una Volta, allestita -in modo del tutto originale- dal 25 giugno al 15 settembre al Santa Maria della Scala di Siena, è vivace testimonianza di un cantiere trecentesco presso il convento senese.
I frati Mantellini, che gestivano il complesso conventuale di San Niccolò al Carmine, decidono nella prima metà del XIV secolo di ampliarne un settore, rialzando di un piano il preesistente fondaco adiacente. Gli interstizi -fra la volta sottostante e il nuovo piano pavimentale- vengono dunque colmati con vasellame ceramico vario alternato a gettate di terra, in modo tale da creare un riempimento compatto ma non eccessivamente pesante.
Il dipartimento di Archeologia medievale dell’Università di Siena, dopo aver catalogato e studiato i numerosissimi reperti e frammenti, ha deciso di proporre al pubblico i frutti del ritrovamento con un’esposizione assolutamente chiara e affascinante. L’allestimento del percorso espositivo, le ricostruzioni plastiche, i filmati DVD e le postazioni multimediali danno la possibilità ai visitatori di cogliere tutto ciò che ha ruotato intorno a quel cantiere e a quel convento.
Fra reale e virtuale, oltre al dipanarsi di forme architettoniche e ceramiche, emergono infatti anche caratteri, funzioni e consuetudini alimentari di operai e frati. Semi, erbe, spezie raccontano pranzi di cantiere, cure mediche naturali, cibi abituali: dallo zafferano alla carne (tra un vaso e l’altro o dentro i contenitori) sono stati ritrovati resti e residui che testimoniano i curiosi caratteri alimentari e curativi del Medio Evo quotidiano.
Grazie a tutto questo, la mostra è un’originalissima occasione per leggere –fra la schiera di manufatti in terracotta e vetro, la serie di ritrovamenti inaspettati e il supporto di suggestive ricostruzioni virtuali – la vita di tutti i giorni in un convento senese del Trecento.
valentina zucchi
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