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fino al 2.III.2003 | Christan Boltanski / Annette Messager | Siena, Palazzo delle Papesse

di - 18 Dicembre 2002

Ci voleva un ambiente museale come il Palazzo delle Papesse per far esporre insieme dopo dodici anni gli artisti francesi Boltanski e Messager. Al primo è stato affidato il primo piano ad Annette il secondo.
Christian Boltanski (Parigi, 1944) – dopo l’intervento alle Papesse per la mostra della Fondazione Cartier con le ammalianti bugies – propone fotografie che hanno il carattere delle installazioni. Le opere, tutte di recente produzione, sono costruite per permettere al visitatore di entrare nell’esistenza dell’artista francese, ma, attraverso alcune icone simbolo, anche in quella dell’umanità. Affrontano cinque grandi temi fondamentali per l’uomo: la rappresentazione della propria immagine (da sempre il fondamento della religione cattolica è la nascita dell’uomo avvenuta ad immagine e somiglianza di Dio Padre), il conseguente momento del riconoscimento di noi stessi e degli altri nella visione dei volti rappresentati nelle opere fotografiche, il trascorrere del tempo, percepibile con maggior forza e crudezza proprio attraverso l’immagine fotografica di un volto ed il tema della scomparsa, della morte evocata non solo dalla fotografia ma soprattutto delle installazioni a parete realizzate con le date di nascita e morte degli uomini ritratti. La quinta tematica è relativa al concetto di ombra , di mistero che queste immagini in bianco e nero angosciosamente richiamano, fino ad arrivare all’ultimo grande intervento concentrato sui ricordi dell’artista. Lettere, fotografie, oggetti che mettono completamente a nudo la sua vita umana e professionale. Disvelano fortemente l’uomo e l’artista. Di grande impatto, dunque, questo primo piano che recupera i ricordi dell’umanità, il mistero delle persone e i simboli arcani della propria esistenza. Un tuffo arcaico nell’oscurità della memoria, un viaggio breve ma intenso nella penombra. In una mostra che potrebbe ‘funzionare’ anche come installazione unica, come scultura omnicomprensiva.
Annette Messager (Berck-sur-Mer, Francia, 1943), invece, propone lavori di repertorio come En observation del 1998, creando anche un ambiente tutto nuovo esclusivamente per le Papasse ma sulla falsariga (in piccolo, molto in piccolo) di quello già proposto qualche mese fa alla Documenta 11 di Kassel animato da morbidi peluche cinetici, puntando – come dice Lea Vergine in catalogo – alla rappresentazione dei resti, degli oggetti che ci sono cari da un punto di vista esclusivamente emotivo, che recuperano delle storie e degli utilizzi passati, ma ancora molto presenti nella nostra memoria; oggetti che appagano, a distanza di molti anni, i nostri desideri. Il peluche, il bamboccio morbido della nostra infanzia porta tutti noi, inesorabilmente a un regresso emotivo, ci accompagna di nuovo tra le calde braccia materne, mette a nudo il nostro Io, e ci consente, secondo Annette, di trovare un nuovo equilibrio tra desideri ancestrali e bisogni attuali.
Due i titoli per le due esposizioni che si configurano più come mostre indipendenti che come doppia personale. Faire Part il titolo della mostra di Boltanski, Pudique, publique per Annette Messager.

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vista il 7 dicembre 2002


Christian Boltanski
Faire part
Catalogo Gli Ori, Prato
Annette Messanger
Pudique, Publique
Catalogo Gli Ori, Prato
7-12-2002/02-03-2003
Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea
Via di Città, 126 (centro storico)
53100 Siena
www.papesse.org
Orario di Apertura: 12.00-19.00
Chiuso il lunedì
Intero: 5,00 euro
Ridotto: 3,50 euro


[exibart]

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  • Oddio, come devono essere didascaliche queste opere! Chi lo disse che un' opera d'arte con il messaggio è come un regalo con il cartellino del prezzo? Proust?

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