Una carriera fulminante nel mondo dell’arte contemporanea durante gli anni Novanta. Con collaborazioni di prestigio, tante mostre curate, testi e iniziative in tutta Italia. Poi un incarico alla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma. E ultimamente -con un po’ di disaffezione verso il mondo dell’arte- il trasferimento dalla Capitale a Milano, con un lavoro presso Microsoft.
Paola Magni (Cremona, 1971) si è gettata -pare a seguito della fine di una storia d’amore, ma senz’altro a causa di una crisi depressiva- dalla finestra del suo appartamento a Milano, in Via Ascanio Sforza, sui Navigli. Secondo i primissimi accertamenti Paola avrebbe lasciato uno scritto per motivare il suo gesto.
Presto su Exibart una memoria per ripercorrerne la vicenda professionale.
*foto di Claudia Colasanti
[exibart]
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Non seguo nessun metodo apparente ma cerco sempre di seguire l'istinto e di prestare ascolto alla voce interiore
I progetti nascono dall’osservazione del mondo che mi circonda e dalle vicende della vita quotidiana che vengono poi interpretati dalla…
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Tra poci giorni sarà un anno dalla sua morte... mi domando se qualcuno se ne ricorderà.... non lasciate spegnere il suo ricordo...
Io ogni tanto ci penso.
Querida Paola
letras ya inútiles te envío
acabo de saber tu trágica desaparición
siento pena y rabia
aunque lejos en la distancia siempre te sentí cercana
deseaba presentarte a mi familia
te esperaba en Chile cualquier día de estos...pero no...
el destino te deparaba una intensa, dramática y breve vida
me quedo con tu luminoso recuerdo y ojalá estés en paz donde sea que estés
te quiere
Manuela
Cara Paola, qualcuno qui ti pensa e ancora non riesce a capire come sia possibile che tu abbia messo fine alla tua persona così brillante e intelligente... davvero Paola, che dolore...
Ottobre 2009- Qualche giorno fa, all'improvviso, si è affacciato in me il ricordo dei miei anni al ginnasio a Cremona...ho rivisto tutti i volti dei miei compagni di classe di allora e, non ne conosco la ragione precisa, ma - tra tutti - mi sono soffermata a pensare a lei, a Paola che ho conosciuto ad undici anni alle medie e con la quale, rammento, di aver condiviso tanti momenti spensierati durante i nostri tragitti quotidiani liceo-casa..casa-liceo...
Questa mattina davanti al pc un impulso mi ha portato a interrompere il mio lavoro e a digitare il suo nome per avere qualche notizia di lei attraverso la rete....un tuffo al cuore..nel trovarla la consapevolezza di averla anche già persa...persa l'occasione di scriverle, di salutarla e di congratularmi con lei per il suo brillante avvenire....avvenire folgorante ce non mi ha stupito affatto....Paola era di un'intelligenza vivace, arguta...non comune.
Davanti alle poche righe che raccontavano di lei sono rimasta pietrificata, incredula...io..non posso nemmeno immaginare quanto dolore Paola, persona di tanto intelletto e spessore umano, abbia potuto provare per arrivare a negarsi la vita.
Caro Mario, ricordo anch'io la nostra gita a Firenze e ho il tuo stesso ricordo di Paola...bella e sorridente...bastava entrare un poco in confidenza con lei per capire che, oltre alla sua immagine sempre impeccabilmente curata, possedeva una sensibilità d'animo profonda anche se, talvolta, malinconica.
Cara Paola oggi hai desiderato che ti trovassi...da oggi ti porterò sempre con me.
Sabrina P.
Cinque anni Paola,
e ti penso in questa notte insonne come ho fatto in silenzio in questi anni durante tante notti.
Sono stata arrabbiata con te, pur capendoti più che bene, e ancora mi fai rabbia, una rabbia dolorosa.
Era trascorsa da poco la Pasqua, come in questo momento. E non era facile allora come non lo è ora, anzi forse è anche peggio. Ma io sono qui, ho resistito, nonostante tutto. Mi manchi, anche se non ci crederesti. Fà che io ti sogni e raccontami qualcosa...
baci infiniti
La morte non è niente,
io sono qui nella stanza accanto.
Perchè dovrei essere lontana dai vostri pensieri solo perchè sono lontana dalla vostra vista?
Sono solo dientro l'angolo,
non chiedetevi perchè vi ho lasciato,
ricordate solo il bene che vi ho voluto.
Oggi mi sono ricordato di te cara Paola, l'ultima volta ci siamo visti su un treno, io venivo da Milano tu sei salita a Firenze, la tua città.
Ero stato li tempo prima. Viaggiato apposta:a casa tua a Piazza San Marco? Era il tuo compleanno? E ricordo anche un pranzo a casa tue e di Daniella a Roma, al epoca ci si invitava a casa. Poi ii ho preso una postazione per lavorare a Futura.tu eri a Genova, a Milano, per mostre. Abitavamo una Roma che pensava di farcela, per noi stranieri la nostra nuova casa. Eri dolce e bella. In città c'era una energia nuova. Si cresceva tutti. Le mostre erano una più bella dell'altra.
Sono succese tante cose da allora. Mostre, rassegne, Biennali e Musei.
Poi un giorno, un lunedì di una settimana qualunque che mi risveglio a Santiago del Cile e leggo che avevi deciso di andartene, posso dirlo? un po' con te sono morto anch'io. E morta anche quella Roma di allora.
Oggi ti ho pensato e ho voluto salutarti così, qui siamo in quarentena, sulle mie finestre arrivano le rondini. Fra due giorni forse riusciamo a ricominciare.
Riposa in pace animo gentile, per che tu eri quello, un'anima gentile, una rondine.
Quanti anni sono passati...
Io ti ricordo con me, qui a Cremona, mentre giocavamo nel cortile della scuola elementare.
Non ci posso ancora credere.
Ogni tanto penso a Paola. Ai nostri 12 anni, ai pomeriggi in oratorio, al corso di chiaro scuro fatto insieme, alla sua ironia pungente, straordinaria per quell' età. Ho sempre pensato, negli anni a venire, crescendo, che ci fosse qualcosa di malinconico dietro a tanta sfrontata intelligenza. Ti ho voluto tanto bene Paola.