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Ecco il nocciolo della questione che andrebbe sviluppato in profondita'( magari in un articolo specifico):tutti i problemi di ricambio generazionale, di alleanza dei "giovani artisti" con i loro genitori ed i loro nonni,e dell'incapacita' di competere dell'arte italiana a livello internazionale stannno nel legame indicato in questa "news" da Daniele Capra fra IVA e vecchiume dei collezionisti.
Dobbiamo metterci in testa che la "stagnazione" dell'arte contemporanea italiana e' dovuta a questo motivo principale: il rapporto fra gli artisti e chi li sostiene economicamente:
Se la media d'eta dei collezionisti che possono accedere a risorse ragionevoli e' superiore ai 50 anni e' oltremodo naturale che i linguaggi che riescono ad affermarsi nel nostro paese non possano che riflettere la cultura artistica di quella generazione che e' portata a preferire, e finalmente poter permettersi di comprare,i maestri-divenuti ormai nonni, oppure, i nipotini, purche' continuatori di quegli stessi linguaggi ormai sfibrati e incapaci di competere con le novita' che arrivano da mezzo mondo.
Il sistema Italiano dell'arte e' in ritardo su tutto di almeno 20/25 anni per questo motivo.
Tutti gli aspetti del sistema di cui ci lamentiamo sono ricadute di questo problema principale.
Meglio cominciare a pensarci seriamente.