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Sarebbe meglio, a mio avviso, esporre invece un curioso nudo di Raphaelle Peale "Venere che sorge dalle acque" del 1822. Il quadro si trova a Kansas City (Nelson-Atkins Museum of Art ) e riporta una tovaglia appesa, con evidenti segni di piegatura che fanno presupporre un recente dispiegamento, la cosa curiosa del quadro, dominato da un candore naturalisticamente ben riposto tra le parti in luce e in ombra, è questa: la stoffa è la per coprire un corpo. Questo casalingo occultamento, che il titolo fa diventare ancor più pruriginoso, cela una Venere che esce dal bagno. Mostrare questo quadro invece delle scatole, eviterebbe pertanto la retorica della trovata promozionale, che sollecita un'autorialità automatizzata dall'uso del "Ready Made", la boutade sulla censura come ripetizione mediatica di un evento più che una riflessione profonda su un problema. Sarebbe, intendo, un modo per produrre un'effimera attenzione su un patrimonio affetto da cronica incuria e abbandono, ciò va bene per uno spot culturale non per un gap.