Un fitto calendario di concerti, mostre, dibattiti, cortometraggi, con grandi nomi della musica e dell’arte: tutto raccolto sotto un titolo,
Clandestino, che rimanda a un tema ambizioso e di strettissima attualità. Questo offre ai tanti vacanzieri che in estate moltiplicano la potenziale “audience” sarda l’undicesima edizione del
Dromos Festival, che per oltre venti giorni tiene banco a Oristano e in altri centri dell’Oristanese.
Ricca la sezione arte, dalla mostra
Gazela del tedesco
Udo Rein a San Vero Milis – che deve il titolo a un recente video dell’artista tedesco sulla comunità Sinti e Rom di Belgrado – alla mostra
Di tanto mare a Oristano, con il pezzo forte e momento centrale dell’intero festival, il
Tavolo Mediterraneo Love Difference di
Michelangelo Pistoletto, piattaforma intorno alla quale si svolgeranno una serie di incontri e dibattiti.
Dromos dedica anche quest’anno una sezione ai cortometraggi, con la rassegna
La meta trasgredita, ideata e curata da Cristiana Collu, direttrice del Museo MAN di Nuoro, che anche suggella un’altra delle novità di questa edizione della manifestazione, la collaborazione del vivace museo d’arte moderna con il festival. In programma la proiezione – prima di ogni concerto – di una selezione di lavori in sintonia con il tema di questa edizione di Dromos: cortometraggi di
Adrian Paci, Carlos Garaicoa, Gianluca e Massimiliano De Serio, Armin Linke, Hans Op De Beeck, Paolo Meoni e
Sejla Kameric.