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‘Arte di strada’, lo Specchio della Stampa emula Urban e loda i vandali metropolitani

di - 13 Marzo 2004

Da tutti ce lo saremmo aspettato, ma non da loro. E invece è proprio così. Il settimanale Specchio, da  circa un anno diretto da Rita Pinci e allegato ogni sabato a La Stampa, si è lanciato -nello scorso numero di sabato 6 marzo- in lodi, approfondimenti antropologici e attenzioni verso i vandali metropolitani che devastano muri, monumenti e strutture con spray e vernici. La conclusione? I graffiti riempiono la città di colore, di ritmo, combattono il degrado, ravvivano il metrò, i writer sono dei misteriosi guerrieri urbani che parlano d’amore e di politica e che hanno bisogno di affermare la loro identità. Insomma non una parola di condanna (anzi!) verso un reato meschino e criminale contro la collettività e il bene pubblico.
Un doppio autogol per il settimanale torinese. L’articolo, dedicato esclusivamente a graffiti e graffitari di Roma, da una parte è un attacco diretto all’amministrazione capitolina che porprio in queste settimane ha varato un costosissimo piano di lotta a questa intollerabile forma di degrado (vedi articolo correlato); dall’altra è una ammissione di subalternità editoriale dello Specchio  nei confronti del mensile Urban che aveva confezionato un articolo praticamente identico per attitutine, argomento, contenuti ed impostazioni non più di due mesi fa.
Nelle cinque pagine dedicate al “fenomeno dei writers” (ma qualcuno dica a Specchio che le foto pubblicate ritraggono un vergognoso vandalismo, e della peggior specie) non solo un articolo firmato da Marta Sauber, ma anche un box di approfondimento (a firma Filippo Ceccarelli). L’incipit? “Guardate sempre le scritte sui muri. Perché non solo dicono la verità, ma quasi sempre anticipano la realtà. O la rivelano…”.
Se questo è il restyling contenutistico che Rita Pinci ha imposto allo Specchio…

[exibart]

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  • a dire il vero a roterdam c'è anche un quartiere dove è possibile comprare una donna e scoparsela, cercano dipendenti: vacci!

  • COME NOOOOOOO. GLI IMBRATTATORI SONO ARTISTI, GLI EVASORI FISCALI SONO ARTIGIANI DA PROTEGGERE, QUELLI CHE SCIPPANO LE VECCHIETTE SONO VIRTUOSI, QUELLI CHE FANNO IL RAKET SONO IN VIA DI ESTINZIONE MA DA PRESERVARE. E CHE DIRE DI QUELLI CHE TAGLIANO LE RUOTE DELLE MACCHINE, CHE METTONO IL CEWINGUM NELLE SERRATURE DELLE CASE. ARTISTI DI STRADA

  • Certamente non tutti, ma moltissimi wryters creano opere veramente degne di nota, tanto che alcune città (in Italia Roma e Torino) hanno creato spazi appositi e concorsi a tema per promuovere questa forma artistica e abbellire zone degradate.
    A Lione, addirittura, esiste una specie di museo a cielo aperto, in cui trompe l'Oil e graffiti colorano le pareti, richiamando turisti da tutta Europa.

  • complimenti keep, la tua dialettica è travolgente e il tuo uso delle metafore avvincente; ho apprezzato estremamente il tuo ragionamento, anche se ancora cerco di decidere se si trattasse della messa in opera del metodo induttivo o di quello deduttivo, comunque una speculazione da manuale; complimenti anche per il sottile gioco di allusioni così sopra le righe che rivela un profondo conoscitore dell'argomento in questione e contemporaneamente, però, una solida e robusta esposizione, che diamine, diciamo le cose come stanno, pane al pane, vino al vino...ehh ma è così, l'esperienza sul campo paga sempre!

  • ma porca miseria, ma siamo al limite dell'idiozia pneumatica.
    ma la differenza tra un trompe l'oeil di lione e una scritta "A KATIA JE PUZZA LA PATATA" sui muri del rione trastevere ve la devo spiegare io o con un minimo di applicazione ci arrivate?
    è cosi complicato comprendere la differenza che passa tra decorazione e degrado, il casino per voi è che principiano con le stesse lettere? non ci riuscite proprio?

    per quanto riguarda gli eventi di degrado urbano i colpevoli non sono tanto quelli che li compiono, quelli sono malati di mente da ospedale psichiatrico, i colpevoli veri sono quelli che li giustificano o, addirittura, li incoraggiano

  • e la differenza tra A KATIA JE PUZZA LA PATATA e TONELLI C'HA LA PUZZA SOTTO IL NASO voi la capite ?

  • non se se e' meglio imbrattare muri o scrivere come KEEN! fate voi!!! preferirei che mi imbrattassero il muro piuttosto che sentir parlare in questo modo le persone!

  • le parole pesanti pero' continuano... ("per quanto riguarda gli eventi di degrado urbano i colpevoli non sono tanto quelli che li compiono, quelli sono malati di mente da ospedale psichiatrico, i colpevoli veri sono quelli che li giustificano o, addirittura, li incoraggiano"). Mi sembra un po' eccessivo dare del malato di mente da ospedale psichiatrico (addirittura) a chi imbratta i muri del trastevere. Io non incoraggio di certo gli imbrattatori, ma lo scopo di Urban era mettere in risalto il lato trash, buffo, burino e popolare di quelle scritte, e c'e' riuscito, perche' penso che la maggior parte delle persone hanno sorriso nel leggere quelle scritte, immaginandosi la parlata burina romana!

  • Il tutto è un po' patetico. E sospetto. E' fisiologico che qualcuno scriva sui muri, lo facevano anche i neadertaliani nelle caverne; però ho sempre pensato che i cosiddetti writers siano spinti a farlo da chi ha interessi molteplici e oscuri nella sfera culturale; guarda caso i nuovi artisti non "disegnano" mai sui cartelloni pubblicitari, che quindi sono "la cosa più pulita in città"

  • "...per quanto riguarda gli eventi di degrado urbano i colpevoli non sono tanto quelli che li compiono, quelli sono malati di mente da ospedale psichiatrico, i colpevoli veri sono quelli che li giustificano o, addirittura, li incoraggiano..."

    mi sorprende davvero che un egregio direttore di una rivista come questa parli in questi termini dispregiativi di quelli she sono malati mentalmente! sono oltraggiata a leggerla! cosa e' per lei un malato di mente qualcuno da confinare in un campo di concentramento?

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