Biennale di Venezia 2015. Il Belgio schiera un progetto collettivo firmato da Vincent Meessen. E c’è anche Elisabetta Benassi

È ufficiale: saremo gli ultimi, nella rosa dei “Paesi che contano”, a dare informazioni sulla nostra partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia del prossimo anno. Con buona pace degli animi oggi ci supera anche il Belgio, che annuncia il progetto di Vincent Meessen a rappresentare il Paese.

Non sarà però una sua personale, ma un progetto collettivo intitolato Personne et Les Autres, tema preso da una commedia perduta di André Frankin, critico d’arte belga aderente alle correnti Lettrista e Internazionale Situazionista. La mostra prenderà corpo dalla storia del Padiglione belga e dal contesto internazionale della Biennale: il Padiglione belga è infatti esso stesso il primo padiglione straniero ad essere stato costruito ai Giardini a Venezia, durante il regno di re Leopoldo II.

Ma come si può immaginare non sarà un Padiglione “regolare”: la curatrice Katerina Gregos, insieme all’artista, svilupperanno una mostra con una dozzina di artisti internazionali provenienti da America, Africa, Asia e Europa, la cui pratica è basata sulla ricerca, per indagare l’idea eurocentrica della modernità che ha portato alla formazione di prodotti intellettuali ibridi. A “performare”, con le voci dei più celebri situazionisti come Raul Vaneigem, saranno Mathieu K. Abonnenc, Sammy Baloji,  James Beckett,  Patrick Bernier & Olive Martin, Tamar Guimarães e Kasper Akhøj, Maryam Jafri, Adam Pendleton e, dulcis in fundo, una partecipazione tutta italiana: Elisabetta Benassi. Già inserita nel Padiglione Italia da Bartolomeo Pietromarchi, l’artista passerà così a una sorta di “cittadinanza” belga dell’arte. Un padiglione (e un tema) da tenere sotto osservazione.