La manovra finanziaria per il 2003 ammonta nel suo complesso a 20 miliardi di euro, 8 dei quali dovrebbero essere ricavati dal concordato fiscale e dalle varie forme di condono (tra cui quello edilizio), 4 da operazioni contabili e cartolarizzazioni, per realizzare la quali interverrà la già costituita società Patrimonio.
La Legge Finanziaria mentre sopprime garanzie giuridiche non specifica quali saranno i meccanismi che consentiranno entro il 2003 di fare cassa. Certo è che si struttura permanentemente un sistema di vendita o cessione di diritti dell’ingente patrimonio artistico e ambientale del nostro paese.
In quale quadro di garanzie opererà la società PATRIMONIO Spa?
Cosa intende il Governo per valorizzazione di un bene pubblico?
Dai loro diversi osservatori le associazioni ambientaliste (Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, Greenpeace, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, VAS, WWF), la Campagna “Sbilanciamoci” (che si occupa di spesa pubblica e raccoglie 30 associazioni) e la CGIL hanno convenuto di rilanciare le loro osservazioni critiche nei confronti delle operazioni di cartolarizzazione rispetto agli obiettivi della manovra finanziaria del 2003, promuovendo la tavola rotonda
FINANZIARIA 2003 E CARTOLARIZZAZIONI: CHE FINE FA IL PATRIMONIO PUBBLICO?
Tavola rotonda 5 novembre 2002 ore 10.30
ex hotel Bologna – via di Santa Chiara, 4
promossa dal Coordinamento degli Ambientalisti e dalla CGIL
modera
Giulio Marcon – coordinatore della Campagna Sbilanciamoci
partecipano
Guglielmo Epifani – segretario generale della CGIL
Gaia Pallottino – segretario generale di Italia Nostra
Roberto Della Seta – coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente
Fulco Pratesi – presidente del WWF Italia
intervengono
Irene Berlingò – presidente di Assotecnici
Paolo Leon – economista
Tommaso di Tanno – giurista
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