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Cinema America sgomberato. Franceschini assicura la tutela del MiBACT. Scettici Servillo e Sorrentino, mentre Marinelli cerca di mediare

di - 3 Settembre 2014
Dopo 14 anni di abbandono alla fine del 2012 era stato occupato. Oggi, al momento dello sgombero, all’interno non c’era quasi nessuno e così tutto è filato liscio. E fila liscio, o quasi, anche il progetto di far sloggiare tutti gli occupanti delle strutture romane, dal Valle in giù. Parliamo del cinema America, costruito negli anni ’50 nel cuore di Trastevere e che ora Franceschini, in base alla circolare dello scorso 26 agosto, dovrebbe inserire negli edifici di interesse storico-artistico, grazie alla presenza di mosaici decorativi di Anna Maria Cesarini Sforza e Pietro Cascella che si trovano nella sala.
L’Assessore alla Cultura di Roma, Giovanna Marinelli, ha riportato sul tema: «L’amministrazione comunale sta lavorando attorno alla questione, davvero spinosa, degli ex cinema: molti hanno alle spalle una storia importante per la città e la cultura e sono da molto tempo chiusi, in abbandono o soggetti a spinte per trasformarli in tutt’altro. Li abbiamo censiti e ora stiamo analizzando le diverse realtà. C’è poi la questione, questa è stata anche la vicenda dell’occupazione del cinema America, di esperienze di spazi per la cultura non istituzionali sul territorio. Si tratta di cercare soluzioni perché l’offerta culturale non venga cancellata, di offrire opportunità alla vitalità diffusa per far sì che il tessuto urbano e sociale sia reso più forte». Anche in questo caso, insomma, come per il Valle, si vorrebbe preservare questa cultura che nasce però “senza autorizzazione”, e che negli ultimi giorni (chissà perché?) aveva fatto rimettere in mezzo la proprietà, che ha richiesto lo sgombero.
A favore di una tutela della cultura “in centro” si sono schierati anche Paolo Sorrentino e Toni Servillo. Il regista de La Grande Bellezza ha dichiarato: «Si tratta di uno sgombero anacronistico, che fa insospettire e lascia pensare che si voglia dare una gestione diversa alla sala perché mancava ancora qualche giorno al vincolo del ministero. La paura è che si possa replicare uno schema che abbiamo già visto in altri luoghi dove si fa finta di mantenere la destinazione d’uso, come già accaduto col Metropolitan e a San Lorenzo in Lucina».
Per ora, però, l’unica certezza è che anche l’America abbasserà definitivamente le serrande, esattamente come 14 anni fa.

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