Categorie: Speednews

Compleanno con sorpresa. Rainer Ganahl contestato durante le celebrazioni del Centro Pecci

di - 27 Giugno 2018
Una festa con sorpresa non tanto gradita. E così, le celebrazioni del trentennale del Centro Pecci di Prato, svoltesi il 22 giugno negli spazi di Macrolotto Zero, si sono chiuse con una contestazione all’artista austriaco Rainer Ganahl e alla sua performance, Please teach me chinese-Please teach me italian.
Ganahl, che da sempre ha rivolto la sua ricerca allo studio dei fenomeni linguistici e relazionali e ha esposto le sue opere al Whitney Museum of American Art e allo Smithsonian, è stato invitato dal museo di arte contemporanea toscano per una residenza di una settimana. In questo lasso di tempo, l’artista ha collaborato con un gruppo di sette performer italiani e cinesi, con il coordinamento della compagnia teatrale Kinkaleri, per sviluppare una performance incentrata sulla fluidità dei ruoli sociali e sulle contaminazioni culturali. Per Please teach me chinese-Please teach me italian, Ganahl ha ideato una linea di tessuti, prodotti da Marini Industrie S.p.A., con cui confezionare diversi abiti, realizzati da Manifatture Digitali Cinema.
Durante la sfilata tutto è andato liscio ma, poco prima della conclusione, sono stati proiettati alcuni video fuori programma, nei quali si riportavano scene di cronaca degli ultimi anni, dalla protesta di Campi Bisenzio a un’ispezione delle forze dell’ordine all’interno di laboratori cinesi. A quel punto la situazione ha iniziato a degenerare, prima con bordate di fischi da parte del pubblico, poi con interventi di alcune performer cinesi che hanno accusato aspramente Ganahl di aver interpretato questioni fin troppo spinose con superficialità.
A quel punto, per placare gli animi e mettere un punto alla discussione, è intervenuta con decisione Cristiana Perrella, direttrice del Centro Pecci: «La cultura non sempre unisce spesso fa anche discutere ma anche la discussione ha un valore. Però credo che questa sera si sia andati un po’ oltre e credo che un artista non possa dissociarsi da quello che mostra ma che debba elaborare dei concetti, non limitandosi a presentare quello che ognuno di noi può vedere su Google. Credo infatti che la città sia andata molto avanti rispetto a quello che si vede nei video, che ormai sia una città diversa».

Articoli recenti

  • Fotografia

Le figure umbratili di Paolo Mussat Sartor, tra arte contemporanea e Canova

Fotografie di corpi scolpiti dal buio: la poetica visiva raffinata, misteriosa e al di là del tempo di Paolo Mussat…

6 Maggio 2024 19:34
  • Progetti e iniziative

Videocittà 2024: il Gazometro di Roma si illumina con la cultura digitale

Presso la sede di ANICA, a Roma, è stata presentata la settima edizione di VIDEOCITTÀ, il Festival Internazionale della Visione…

6 Maggio 2024 19:22
  • Mostre

Nostalgia contemporanea: l’attualità di un sentimento in mostra a Palazzo Ducale di Genova

A Palazzo Ducale di Genova abbiamo provato la nostalgia in tutte le sue sfumature. E senza spoilerarvi nulla, mettiamo subito…

6 Maggio 2024 18:43
  • Design

Ephemera, il nuovo bazar di design del Labirinto della Masone

Al Labirinto della Masone di Fontanellato ha aperto Ephemera il bel bazar, uno store dedicato al design e all’artigianato contemporaneo:…

6 Maggio 2024 17:18
  • Mostre

Esposta ad Arezzo la collezione di arte astratta e informale di Intesa Sanpaolo

La collezione di arte astratta e informale italiana di Intesa Sanpaolo in mostra al Museo dell’Antiquariato di Arezzo, in un…

6 Maggio 2024 12:20
  • Progetti e iniziative

Mark Bradford e Rio Terà dei Pensieri: cooperazione per il riscatto sociale

Dal 2016, l'artista americano Mark Bradford e la Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri hanno dato vita, a Venezia, a…

6 Maggio 2024 10:20