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Diocleziano, Augusto e la bellezza restituita. Riapre a suon di musica la grande natatio delle Terme

di - 24 Settembre 2014
Ci si sente piccoli di fronte alla passata grandezza di Roma. Pari alla disperazione dell’artista davanti le rovine di Füssli, il pubblico sbalordito  improvvisamente si imbatte nella grande antichità. Perché la sensazione che si prova camminando nel chiostro di Michelangelo, appena restaurato insieme ad altrettante parti delle terme di Diocleziano sta proprio nel perdersi tra i suoi immensi spazi. Opera di un recupero lungo e paziente, durato sei anni, il lavoro di restauro anche questo colossale, fa parte dell’ iniziativa di riportare Augusto alla ribalta ma non solo nei suoi luoghi.  L’avvio a Primaporta, il 12 settembre alla Casa di Livia, poi Palazzo Altemps e Palatino. Prossimo appuntamento al nuovo percorso della basilica Iulia. Illuminazione impeccabile, installazioni video, quartetto d’archi e l’eleganza del buffet rendono l’inaugurazione una serata indimenticabile soprattutto se ci si ricorda che in questi giorni è il compleanno di Augusto.
È in quest’occasione del Bimillenario che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma mostra i risultati dell’intervento di parte della monumentale (4mila metri) natatio e dell’adiacente aula VIII con i grandiosi frammenti architettonici. Il restauro del più grande complesso termale del mondo antico ha interessato anche il piccolo chiostro rinascimentale o meglio la Certosa di Santa Maria degli Angeli. Il percorso di visita realizza con meticolosa ricostruzione gli Atti degli Arvali e i Ludi Saeculares, i culti antichi riabilitati da Augusto nell’ambito della sua politica fortemente religiosa. Ma non mancano anche iscrizioni come quella dedicatoria delle terme  a Diocleziano, o il lungo nome di Nerone.
Alcuni  dei pezzi: la Vestale massima arriva quasi integra dalla Casa delle vestali al Foro, altri monumenti d’incomparabile bellezza arrivano dagli ultimi scavi del 2011.
Il restauro ha restituito il prestigio del luogo, un’ intensa suggestione alla passeggiata voluta da Buonarroti e non per ultima, la Certosa recupera le originarie cromie e tutta la valenza monumentale, dopo un lungo periodo d’incuria e abbandono. Quando vuole, Roma, torna a essere Grande. (Anna de Fazio Siciliano)

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