In seguito alle vicende recenti, l’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea ritiene importante prendere una posizione che sottolinei in modo preciso la professionalità dei numerosi colleghi che abitualmente propongono la grafica d’autore (litografie, incisioni, serigrafie, xilografie, linoleumgrafie). Questo specifico mezzo di espressione, che vanta nobili origini, connota, nella maggior parte dei casi, almeno una parte del lavoro di quasi tutti gli artisti moderni e contemporanei. Sue caratteristiche fondamentali sono: l’esecuzione dell’immagine per mano dell’autore finalizzata ad una specifica tiratura stabilita in un numero limitato di esemplari, l’autenticità della firma, la distruzione della matrice (su pietra, zinco, rame ecc.) dopo la tiratura, il rapporto corretto tra costo finale dell’opera grafica e il numero degli esemplari previsti. Nessun artificio di concetti e di parole volto a confondere la categoricità con cui si qualifica un’opera grafica d’autore può quindi riuscire a destabilizzarne il valore intrinseco ed economico e a danneggiare un mercato dove quotidianamente operano Gallerie professionalmente qualificate.
L’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea conta oggi oltre duecento iscritti, Gallerie e Associazioni culturali in quasi tutte le città italiane, che con impegno perseguono il fine che caratterizza in modo esclusivo la categoria: la proposta e il dibattito culturale tra gli artisti, i critici, i collezionisti, le istituzioni pubbliche e private. Credere in un progetto, creare il consenso che darà inizio ad una collezione, garantire un valore non solo economico che si consolida nel tempo: questo è, in sintesi, il codice deontologico degli operatori del settore. Base di tutto ciò è il rapporto fiduciario che nel tempo si instaura tra le parti e, in particolar modo per quanto riguarda la relazione Galleria – collezionista, il rilievo primario dell’etica di comportamento.
Oltre ad essere difeso da specifiche disposizioni normative circa l’autenticità e la legittima provenienza (si veda l’art. 63 del Decreto legislativo n. 490/99 – Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali), il collezionista trova infatti nella figura del gallerista il costante referente che risponderà alle sue domande sulla qualità di quanto gli è stato consigliato, sulla coerenza dell’iter creativo dell’artista che ha scelto, sulle verifiche che il mercato nazionale e internazionale offre in continuazione. Ecco come la tipologia del gallerista assume connotazioni del tutto diverse da quelle degli altri operatori di mercato, case d’asta comprese. La tutela della propria immagine, la difesa di anni di lavoro spesi con professionalità , la costante presenza sulla scena dell’arte: queste esigenze e questi doveri degli operatori sono la prima garanzia, a monte di tutto, che deve rassicurare il collezionista d’arte moderna e contemporanea. Quello dell’Associazione, ovviamente, è il marchio che suggella e avalla quanto sopra detto.
Massimo de Carlo
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Si, ma "l'art. 63 del Decreto legislativo n. 490/99 - Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali" , da voi citato, si applica solo alle opere create da piĂą di 50 anni...
Si veda il comma 6 dell'art 2 della stessa legge "6. Non sono soggette alla disciplina di questo Titolo, a norma del comma 1, lettera a), le opere di autori viventi o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni". Insomma meglio investire sul contemporaneo..niente contro i galleristi, ma almeno la conoscenza diretta dell'artista aiuta non poco...