Si è appena insediato, al Mibact, il comitato chiamato a valutare le iniziative da promuovere nel 2019, per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, scomparso il 2 maggio 1519 e sepolto ad Amboise, nella valle della Loira. Il comitato è composto da Barbara Agosti, docente di Storia della critica d’arte all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Pinin Brambilla Barcilon, restauratrice dell’affresco de L’Ultima Cena nel complesso di Santa Maria delle Grazie di Milano, Roberta Barsanti, direttore del Museo Leonardiano di Vinci, Alessandro Cecchi, direttore della Fondazione Casa Buonarroti, Vincent Delieuvin, conservatore della pittura italiana del XVI secolo al Museo del Louvre, Mario De Simoni, amministratore delegato di Ales, Maria Teresa Fiorio, docente di museologia all’Università degli Studi di Milano, Antonio Forcellino, restauratore, Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo di Firenze, Pietro Marani, docente di Storia dell’arte moderna al Politecnico di Milano, Antonia Pasqua Recchia, consigliere del Mibact, Sabrina Sammuri, direttore generale culture, identità e autonomie della Regione Lombardia, Luke Syson, curatore della scultura e delle arti decorative europee al Metropolitan Museum di New York. Nella sua prima seduta, il comitato ha accolto la proposta del ministro Dario Franceschini e all’unanimità ha eletto come presidente Galluzzi che, nel dare avvio ai lavori, ha ricordato Carlo Pedretti, insigne studioso leonardiano recentemente scomparso.
Come avevamo anticipato, le manifestazioni prenderanno il via il 29 ottobre 2018, alla Galleria degli Uffizi, con “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’Acqua Microscopio della Natura”, a cura di Galluzzi e con il supporto di
Bill Gates, proprietario del prezioso Codice. A Torino, si proverà a trovare una sistemazione definitiva ai 13 disegni leonardeschi, tra i quali anche l’Uomo Vitruviano e l’autoritratto a sanguigna del 1512, attualmente ai Musei Reali. E a Milano? Nella città dove Leonardo visse dal 1482 al 1499, già fu realizzata la più grande mostra italiana mai dedicatagli, nel 2015, a Palazzo Reale, con codici originali, oltre cento disegni autografi, manoscritti, sculture, incunaboli e cinquecentine provenienti da celeberrime collezioni pubbliche e private. Magari, il fulcro delle celebrazioni del 2019 potrebbe essere il Castello Sforzesco, dove, nella Sala delle Asse, è conservata una pittura parietale a tempera del genio vinciano.
Ma i preparativi per le celebrazioni già hanno preso il via in tutta Europa. Per esempio, in Olanda, il Museo Teylers di Haarlem aprirà le commemorazioni dell’anniversario a ottobre 2018, con una mostra sugli studi fisionomici leonardeschi, la maggior parte presi in prestito dalla Royal Collection del Regno Unito, che possiede 500 disegni, lascito di Charles II. E non facciamoci illusioni, perché la mostra più imponente sarà al Louvre e aprirà nell’autunno del 2019. «L’obiettivo è quello di raccogliere il maggior numero di opere di Leonardo», ha dichiarato
Jean-Luc Martinez, direttore del museo. Oltre alla Gioconda, il Louvre possiede già altri quattro dipinti di Leonardo e possiamo immaginare che non sarà difficile ottenere il prestito del
Salvator Mundi, l’opera della vendita dei record e attualmente esposta al Louvre di Abu Dhabi.
Intanto, prende forma anche il biopic della Paramount, ispirato alla biografia best seller scritta da Walter Isaacson: dopo l’accordo con Leonardo Di Caprio, nel ruolo di protagonista, sarà John Logan, autore di film come Il Gladiatore, The Aviator e Skyfall, a occuparsi della sceneggiatura.