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Il Centro Pecci indaga i problemi del “sistema”. Ecco le anticipazioni del primo Forum dell’arte contemporanea italiana |

di - 30 Giugno 2015
Forse manca un sistema, forse la volontà di crearlo. Forse manca una politica o forse si tratta di un problema interno. Di che parliamo? Dello stato dell’arte contemporanea italiana e che il centro Pecci – in attesa della sua riapertura – ha deciso di indagare con un forum di tre giorni, alla fine del prossimo settembre.
Si tratta del primo evento del genere in un museo, nato sulla base delle ultime riflessioni e partendo dai fatti della cronaca, come per esempio la mancata partecipazione di artisti tricolore all’ultima Biennale di Venezia.
Ecco dunque che, se davvero il problema fosse “interno” al sistema, si chiederà ai protagonisti del dibattito (divisi in tavoli di lavoro) una collettiva assunzione di responsabilità, senza l’ambizione di arrivare a grandi riforme legislative o a cambiamenti epocali, ma per far sì che l’arte contemporanea assuma un ruolo preminente anche nelle politiche nazionali.
Con il Comitato Promotore composto da Ilaria Bonacossa, Anna Daneri, Cesare Pietroiusti, Pierluigi Sacco, insieme al direttore Fabio Cavallucci, si cercherà insomma di far luce sull’attuale situazione del nostro sistema-problema, arrivando a formulare proposte concrete per migliorarlo e renderlo competitivo a livello internazionale, sondando questioni come la mancanza di strategie condivise nella promozione degli artisti italiani; i complessi rapporti tra pubblico e privato; la messa in discussione dei meccanismi di nomina del curatore del Padiglione nazionale alla Biennale; la debolezza degli artisti italiani nel mercato internazionale; la mancanza di dibattito critico. Per farvi un’idea, e per iniziare a iscrivervi (ingresso gratuito) www.forumartecontemporanea.it.
Appuntamento il 25, 26 e 27 settembre prossimi
Nelle foto: Loredana Longo, 2007

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  • Bella idea. A patto che venga dato spazio alla voce fuori dal coro, diversamente sarebbe come invitare esponenti del PD e di Forza Italia a parlare della crisi della politica in una stanza chiusa.
    In questi sei anni con migliaia di commenti, articoli sulle principali riviste, progetti e proposte per la divulgazione, il Blog Whitehouse ha sicuramente scandagliato il sistema italiano e quello internazionale. Come spesso avviene in un sistema chiuso fatto solo da adetti ai lavori, lo scemo del villaggio che dice che il Re è nudo, viene ignorato, semmai additandolo come colui che vuole diventare Re, e che quindi critica il Re solo per diventarlo. In pieno stile dietrologico italiano. Ma proporrò a questa rivista un articolo sul tema.

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