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Il mistero dell’origine, guardando al futuro. A Spoleto, ecco la mostra di Fendi con il CERN

di - 8 Luglio 2018
Cos’hanno in comune le statue di Buddha in meditazione, i marmi di epoca greco-romana e le particelle di antimateria? Potremo scoprilo attraversando “Il mistero dell’origine. Miti trasfigurazioni” installazione curata da Quirino Conti con la consulenza scientifica di Marco Galli, Sapienza Università di Roma, e di Laura Giuliano, Museo delle Civiltà di Roma, installazione che la Fondazione Carla Fendi ha presentato nell’Armeria Lucrezia Borgia, nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto, visitabile fino al 15 luglio.
In una caverna atemporale, metafora della conoscenza umana, trovano posto una serie di sculture e alcuni rilievi, di cui 14 antichi scisti orientali (II-IV sec. d.C.) provenienti dalla regione del Gandhāra, insieme a 9 marmi classici occidentali (II sec. d.C.). Preziosi Buddha e Bodhisattva in meditazione, sui cui volti appare impressa la ricerca dell’Assoluto, assieme a creature mitiche o mitizzate di epoca greco-romana, che raccontano l’incontro di questi due mondi attraverso le più diverse anime e spiritualità, in contesti culturali anche filosoficamente antitetici ma con un solo protagonista: il costante anelito dell’Essere verso il Vero e l’Assoluto. «Di quel multiforme cosmo interiore, variamente interpretato dalle filosofie delle singole civiltà, ci giunge un’eco nelle opere di artisti classici e indiani, che così ci rivelano mondi diversissimi e al tempo stesso affini, il cui incontro nelle terre dell’antico Gandhāra ha generato un moderno senza fine. In quel luogo tra Occidente e Oriente, ove il volto di Apollo si è impresso su quello di Gautama Buddha, il pensiero greco ha dialogato con la dimensione estatica che affiora dagli scisti buddisti: tra logos e nirvāṇa, tra pensiero dialettico ed esperienza meditativa», ha spiegato Quirino Conti.
E visto che l’anelito per sua natura tende al futuro, il percorso trova un suo snodo naturale con “La Scienza”, una seconda installazione, visitabile fino al 15 lugloo nella Chiesa della Manna d’Oro, prodotta ancora dalla Fondazione Carla Fendi, in stretta collaborazione con INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e CERN-Centro Europeo di Ricerca Nucleare. Un percorso virtuale e immersivo, ideato su basi rigorosamente scientifiche, che esalta la spettacolarità del cosmo, dal big bang al bosone di Higgs.
In alto: MITI TRASFIGURAZIONI, Fondazione Carla Fendi a Spoleto, ph Kim Mariani

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