“Michelangelo Buonarroti incarna la visione dell’artista umanista capace di dedicarsi a diverse discipline con risultati straordinari”. Scultore, architetto, pittore e poeta, fu “quattro volte artista”, o forse artista-quadruplo, già nella sua epoca. A queste tensioni si sono ispirati i curatori del Premio Cave Michelangelo Luciano Massari, direttore artistico di Studi d’Arte Cave Michelangelo di Carrara, e Sergio Risaliti, storico dell’arte e curatore, e che domani a Firenze omaggeranno del riconoscimento Domenico Bianchi per la Pittura, Jan Fabre per la Scultura, Marco Casamonti per l’Architettura e Alba Donati per la Poesia. Il premio speciale per la Storia dell’Arte sarà assegnato a Cristina Acidini che, nel corso della sua carriera di studiosa, ha dedicato numerosi saggi e una vasta attività editoriale alla figura dell’artista.
Occasione speciale della Settimana Michelangiolesca che si apre domani in città, ci sarà anche un secondo evento, decisamente “ingombrante”, ma di sicuro fascino: dalle cave di Carrara, dove fu estratto il gigantesco blocco di marmo da cui poi prese forma il David, arriverà un blocco alto circa cinque metri di altezza del peso di 40 tonnellate, ovvero delle stesse misure e peso di quello originale, e sarà innalzato in piazza Signoria in linea con la copia del David realizzata da Luigi Arrighetti nel 1910. Un confronto con le dimensione dei titani, di quella pietra dura diventata meraviglia e anche per dimostrare, in un’epoca di eccessiva virtualità, la dimensione fisica e materiale del lavoro, l’eccezionale fatica dell’operare artistico in un confronto quasi annichilente con le straordinarie misure del marmo trasportato con carri e zattere fino a Firenze. Un “Gigante”, che verrà rivelato alle 19. E bentrovato, ancora, Michelangelo!
Nella foto sopra, da sinistra: Luciano Massari, Dario Nardella – Sindaco di Firenze, Giovanna Bernardini – Assessore alla Cultura Comune di Carrara, Franco Barattini – titolare Cave Michelangelo, arch. Marco Casamonti, Sergio Risaliti