21 artisti provenienti da tutte le parti del mondo, di cui 11 per la prima volta in Italia; 6 le città coinvolte nel festival: Terracina, Latina, Formia, Itri, Fondi e Gaeta, 3 le mostre indoor più una a cielo aperto sui cancelli dello stadio della cittadina laziale. Questi i numeri della terza edizione del festival di street art Memorie Urbane, ideato ed organizzato da Davide Rossillo, che quest’anno supera ogni aspettativa con un parterre di artisti davvero spettacolare, presentato ufficialmente a Roma al TreeBar: Agostino Iacurci, Alice Pasquini, Alexsey Luka, Aloha Oe, Anders Gjennestad/Strok, Borondo, David de La Mano, E1000, Eime, Etam cru, Ernest Zacherevic, Etnik, Hyuro, ICKS, Levalet , Martin Whatson, Millo, MP5, Natalia Rak, Pablo Herrero, Seth.
Con il Festival invece l’appuntamento è da 3 aprile al 9 settembre, con una line up che sarà presto online sul sito
www.memorieurbane.it. Le tre mostre indoor saranno nello spazio di Basement Project a Fondi, presso la Aus+Galerie a Latina e nella Pinacoteca di Gaeta, per la cura di Christian Omodeo e Le Gran jeu, per una street art che gioca sempre più sul rapporto tra interno ed esterno. In programma anche un appuntamento doppio con il talk sulla street art, per raccontare di
Human landscape: paesaggio urbano, paesaggio umano, con Agostino Iacurci, artista; Vittorio Parisi, critico e curatore di arte urbana; Elisa Pierandrei, arabista, giornalista e autrice di
Urban Cairo. La primavera araba dei graffiti; Sabina Chagina, curatrice del Festival di arte urbana LGZ di Mosca, Salvatore Brocco/Solko, organizzazione Memorie Urbane; e poi di
The future of identity, con Antonio Rava, restauratore e docente universitario presso il Politecnico di Torino, Pietro Rivasi, fondatore del festival di street art Icone Modena, Christian Omodeo, ricercatore e fondatore della piattaforma digitale Le Grand Jeu; Fijodor Benzo, responsabile dell’associazione culturale “Il Cerchio e le Gocce” di Torino; Davide Rossillo, ideatore ed organizzatore di Memorie Urbane. Per capire il futuro della street art e definire se si possa andare oltre l’eterno presente dell’opera, della sua diffusione nella strada, ma anche in rete.