La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…
Visualizza commenti
concordo con D.C.
L'iniziativa è tutto tranne che remissiva e accondiscendente. Gli articoli, la velatura... non sono certo la discretissima rimozione richiesta. Una risposta decente da parte di chi conserva con dignità il ruolo di interlocutore e non di esecutore dell'ordine. Anche se viene da chi eroga.
quante storie per un po' di visibilità. ma se la lasciavano lì e basta che succedeva?
ora sapete cos'è l'alto adige.
forse hanno fatto male a nasconderla ,sarebbe stato meglio lasciarla senza dargli troppo credito.è vero stiamo parlando di arte contemporanea ,e allora ? a mio avviso ogni forma d'arte ha buon gusto.
...strano.si parla già più del Museion di Bozen che del Mart di Rovereto che da anni propone arte contemporanea..il brutto,evidentemente,si nota di più.(e coraggio a chi magari se lo portaa casa)
l'arte è libertà di espressione, ogni opera d'arte rappresenta una parte ed un aspetto della società, senza veli e senza falsità...io qui mi sento rappresentata...altri no...ma non siamo tutti uguali per fortuna!
quando si profitta dell'arte per solleticare solo la propria visibilta, spesso si ritorce contro chi la provoca, poi ognuno di noi può dire che è arte , ma arte di chè? hanno fatto bene a sollevare dall'incarico la direttrice,
se avesse ridicolizzato maometto al posto di Gesù, invece di licenziarla i mussulmani l'avrebbero eliminata.
L'operazione della direttrice di Museion è stata assolutamente autoreferenziale.In questo modo lei s'è fatta pubblicità e s'è data esposizione, sia attraverso la produzione di un catalogo tra i più corposi mai visti, che ha sforato ogni budget,che con l'inutile provocazione della Rana di Kippenberg.Una furba provocazione magari anche per far passare in secondo piano ogni commento sulla mostra allestita: confusa e poco interessante.
la vergogna non è la rana ma le 200 mila euro per il suo catalogo! siamo impazziti?