01 luglio 2008

La rana crocefissa di Kippenberger? Dopo le polemiche il Museion ci mette il velo…

 

di

60923(1)
Le polemiche erano cominciate subito dopo l’inaugurazione del Museion con la mostra Sguardo periferico & corpo collettivo, quando il vescovo di Bolzano Wilhelm Egger si era lamentato che l’opera Prima i piedi di Martin Kippenberger (1953-1997) offendeva “il sentimento religioso“. Ci ha pensato poi il presidente della Provincia Luis Durnwalder che, anziché sostenere lo staff del Museion come ci si sarebbe aspettato (l’istituzione espositiva diretta da Corinne Diserens è sostenuta da una fondazione di cui fa parte anche la Provincia Autonoma), ha chiesto che la scultura fosse rimossa perché il territorio è “al 99% di religione cattolica“. E così, per non scontentare nessuno, lo staff del Museion ha deciso di esporre la rana crocefissa velata da un burqa di giornali, circondata dalle pagine dei giornali con gli articoli sulla polemica… (d. c.)

[exibart]

12 Commenti

  1. è inutile avere tanti soldi e poi essere disposti a coprire con un velo un’opera d’arte… un museo è anche luogo di scambio di pensiero attivo. Probabilmente direttrice e staff servono solo a gestire una struttura e non a preservarne lo spirito e la deontologia correlata. Che tristezza e che sconfitta per chi lavora all’interno!

  2. e invece a mio avviso hanno fatto assolutamente bene i responsabili del museo ad esporre la rana velata. è un modo per dire che l’arte contemporanea resiste alle polemiche. ma è pure un monito ai visitatori di stare attenti a coloro che vogliono far tacere gli artisti sgraditi!

  3. L’iniziativa è tutto tranne che remissiva e accondiscendente. Gli articoli, la velatura… non sono certo la discretissima rimozione richiesta. Una risposta decente da parte di chi conserva con dignità il ruolo di interlocutore e non di esecutore dell’ordine. Anche se viene da chi eroga.

  4. forse hanno fatto male a nasconderla ,sarebbe stato meglio lasciarla senza dargli troppo credito.è vero stiamo parlando di arte contemporanea ,e allora ? a mio avviso ogni forma d’arte ha buon gusto.

  5. …strano.si parla già più del Museion di Bozen che del Mart di Rovereto che da anni propone arte contemporanea..il brutto,evidentemente,si nota di più.(e coraggio a chi magari se lo portaa casa)

  6. l’arte è libertà di espressione, ogni opera d’arte rappresenta una parte ed un aspetto della società, senza veli e senza falsità…io qui mi sento rappresentata…altri no…ma non siamo tutti uguali per fortuna!

  7. quando si profitta dell’arte per solleticare solo la propria visibilta, spesso si ritorce contro chi la provoca, poi ognuno di noi può dire che è arte , ma arte di chè? hanno fatto bene a sollevare dall’incarico la direttrice,
    se avesse ridicolizzato maometto al posto di Gesù, invece di licenziarla i mussulmani l’avrebbero eliminata.

  8. L’operazione della direttrice di Museion è stata assolutamente autoreferenziale.In questo modo lei s’è fatta pubblicità e s’è data esposizione, sia attraverso la produzione di un catalogo tra i più corposi mai visti, che ha sforato ogni budget,che con l’inutile provocazione della Rana di Kippenberg.Una furba provocazione magari anche per far passare in secondo piano ogni commento sulla mostra allestita: confusa e poco interessante.

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