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Marijuana a Icastica? Il sindaco di Arezzo fa tagliare un labirinto ambientale di canapa tessile, temendone la “tossicità” |

di - 15 Luglio 2014
Solo domenica gli animalisti davanti alla Galleria d’Arte Contemporanea a protestare contro Hirts e il suo montone in formaldeide, con il curatore Pasquale Macrì che ha preso le difese della libertà artistica e che ha assicurato che l’opera, ricordiamolo, realizzata nel 1994, non ha usato violenza sull’animale; poi l’episodio degli “Omini bianchi” rubati, poi recuperati danneggiati e ora in fase di riparazione e oggi l’ennesimo temporale su una rassegna che, solo al suo secondo anno di vita, si sta rivelando più difficile del previsto. Che succede sotto il cielo di Arezzo? Che il sindaco Giuseppe Fanfani ha fatto tagliare Promenade, un progetto del critico d’Arte Danilo Sensi inserito all’interno della rassegna Icastica e opera degli artisti Carlo Trucchi, Valentino Carrai e Luca Mauceri. Perché? Perché il labirinto ambientale era composto di piante di canapa, che in parole povere significa marijuana in libera crescita in città
Peccato che dalle analisi non risulti proprio nulla di “tossico” (perché le piante erano per uso tessile), ma il primo cittadino ha ribadito che voleva certezze, e che in viale Piero della Francesca, vista la somiglianza con la cannabis, era necessario dare una bella spuntatina.
Il mondo culturale della provincia toscana, come diffuso in uno scarno comunicato, si dice sconcertato per una decisione assurda che non ha precedenti nel nostro Paese. L’opera fra le altre cose era stata espressamente autorizzata da Fanfani. Che dire? Piove sempre sul bagnato? In questo caso, ancora una volta, nello stagno di una mentalità che vede “scandali” e “pericoli” in ogni angolo, anche creativo.

Visualizza commenti

  • Tutta questa pseudo arte sta ad indicare la mancanza di condivisione da parte di un pubblico assuefatto a queste trovatine inutili. Ma si avrebbe torto a voler perdere tempo ad interpretare il linguaggio dell'ovvio. Del resto il pubblico italiota è stato allontanato dall'arte antica, moderna e contemporanea, proprio da una classe politica inefficiente e da una casta culturale che conta, che vive in simbiosi con il potere dominante. I risultati sono sotto gli occhi di tutti!
    E si capisce bene la comprensibile reazione dei cittadini. Par di assistere qui ad una grottesca commedia all'italiana. I problemi dell'arte si trovano sulla strada e gli artisti, il sindaco e il pubblico recitano in un "circolo vizioso" sufficiente per soffocare l'arte e la cultura.

  • Proprio perché succede tutto questo, arezzo è diventata interessante... Grandi, avanti così.

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