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Milano Design Week/Tour al Salone Satellite, tra giovani che saranno famosi e la “Passeggiata” di Michele De Lucchi

di - 18 Aprile 2015
Padiglione 22 della Fiera di Rho Pero, a ingresso libero Cargo 5: una vetrina di opportunità dall’atmosfera carica di energia, dove 700 giovani designer under 35 di 38 nazionalità selezionati da una giuria fra centinaia di candidature, condividono lo stesso  sogno: attendono un’azienda che metta in produzione i loro progetti, o di essere scoperti da star-designer interessati a investire anche nel loro talento.
Il Salone Satellite giunto alla sua 18esima edizione, quest’anno è più frizzante che  mai, oltre a progetti più che belli, e dal funzionalismo sostenibile. Non perdetevi le quattro installazioni dedicate al tema “Pianeta vita”: una variante di quello dell’Expo “Nutrire il pianeta. Energie per la vita”, per ripensare i modi dell’abitare il mondo e la casa in rapporto armonico tra natura, uomo e progresso. Il Satellite , negli anni, ha rappresentato un trampolino di lancio per 10mila designer e 270 scuole internazionali, e molti sono diventati vip. Tra gli altri ex emergenti che hanno esposto al Padiglione Satellite c’è giapponese Nendo, Tomaso Nani e Francesca Lanzavecchia, e l’elenco è lungo. Interessanti le proposte degli asiatici, come le lampade prodotte con la stampante 3D ideate dallo studio cinese Xuberance, ispirate alla cultura Tang e che quest’anno hanno vinto il concorso Salone Satellite Award (premio 10mila euro).
A pochi metri si trova l’allestimento dedicato al tema dell’ambiente del lavoro, dal titolo Passeggiata, ospitato tra il padiglioni 22 e 24 nell’ambito di Workplace3.0: è tra gli stand più cult della Fiera (nelle foto), firmato da Michele De Lucchi, autore di numerosi progetti di restauro di luoghi più rappresentativi di Milano. “Pensare all’ambiente di lavoro come a una palestra attrezzata per allenare la mente, significa farlo diventare uno spazio in cui le relazioni generano nuove idee e possibilità”, scrive De Lucchi, e l’ufficio ideale è pensato  come a un “paesaggio-passaggio” mutevole come il pensiero. L’installazione composta da un’aerea passerella riproduce la forma di un quadrifoglio materializza una metafora sulla necessità di creare un ambiente di progettazione adatto per creare novità è suddiviso in quattro aree tematiche (Club, uomini liberi, Agora, Laboratorio). L’opera s’ispira alla scuola Peripatetica di Atene (335 a.c), dove Aristotele e altri illustri filosofi si radunavano per pensare e insegnare agli studenti  camminando all’aperto in armonia con la natura.
E tutto intorno il verde, dove si riflette meglio sul lavoro, ricerca, capacità d’impresa , materiali smart e connessioni tra artigianalità e produzione industriale: That’s the future of design! (Jacqueline Ceresoli)

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  • Che gioia! Il primo premio del salone satellite 2015 è andato ad un italiano: Vittorio Venezia. Il giovane designer che si era già distinto per altri premi ha anche tra le altre, la pagina 121 a lui dedicata su Interni "giovani designer"

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