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Napoleone “statuario”? Sì, a Brera. E grazie a Canova attende l’Expo

di - 30 Settembre 2014
C’è voluto un anno, ma alla fine rieccolo lì, Napoleone, in tutta la sua statuaria bellezza. Stiamo parlando, ovviamente del bronzo del Bonaparte “in veste di Marte Pacificatore” di Antonio Canova e del relativo basamento, collocati come noto al centro del Cortile d’Onore del Palazzo di Brera, a Milano, il cui restauro è stato presentato stamattina in un’affollata conferenza stampa. Del bronzo, sì, perché come è noto il grande condottiero – che fondò l’attuale Pinacoteca, allora Real Galleria, nel 1809 – alto e statuario non era, e il merito di questo suo aspetto apollineo va unicamente al grande maestro veneto, che avrebbe potuto rendere bello e prestante anche il gobbo di Notre Dame e Rigoletto. Battute a parte, l’intervento sulla statua era necessario perché la superficie era stata danneggiata non solo dalle solite “alterazioni chimico-fisiche causate da fattori meteorologici e dall’inquinamento” (leggi smog e piogge acide), ma anche da distacchi e cadute di frammenti, soprattutto del collarino in marmo.
Il restauro, diretto da Daniele Pescarmona per la Soprintendenza BSAE di Milano, ha coinvolto tre enti e più di quaranta ditte e professionisti ed è stato possibile grazie al contributo di Bank of America Merrill Lynch, che con l’Art Conservation Project fornisce sostegno a istituzioni no profit per opere significative (il Napoleone di Brera era una delle 24 selezionate per l’assegnazione dei fondi nel 2013). Dei lavori, in dettaglio, darà conto un catalogo che sarà pubblicato prossimamente da Skira.
Durante quest’anno esatto – si è iniziato il 30 settembre scorso – i visitatori di Brera hanno comunque visto il procedere dei lavori grazie alla teca trasparente in cui la statua è stata collocata. E sono state fatte anche delle interessanti scoperte, prima fra tutte che la statua pesa più del previsto, circa 3.180 Kg, a causa della terra di fusione ancora presente. Adesso il “Bronzo di Milano” tornerà a far bella mostra di sé nel cortile e accoglierà i visitatori italiani e stranieri che invaderanno la città della Madonnina durante Expo 2015. D’accordo, non saranno i (giustamente) strombazzati bronzi di Riace, ma anche il Canova ha il suo splendido perché. (Elena Percivaldi)

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