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Ritorno all’Italia e altre utopie. Ecco gli espositori e gli eventi collaterali di ArtVerona

di - 17 Luglio 2018
35 nuove gallerie per un totale di 145 espositori divisi tra le 6 sezioni dedicate al moderno e al contemporaneo. E poi 14 spazi indipendenti, 18 realtà editoriali, 2 nuovi premi e un calendario di iniziative collaterali diviso in 3 progetti. ArtVerona dà i numeri della 14 edizione, la seconda sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni, che si svolgerà dal 12 al 15 ottobre 2018 e sarà dedicata al tema dell’Utopia, una parola chiave per andare oltre le cifre e affermare i propri intenti, sinteticamente espressi nell’hashtag #backtoitaly, simbolo dell’identità e del posizionamento di ArtVerona.
Sugli artisti italiani, sia quelli riconosciuti da critica e mercato, che quelli mid career e più giovani, sarà incentrato il focus della Main Section, che proporrà realtà consolidate ed emergenti in un percorso selezionato. Tra le varie gallerie, Annarumma (Napoli), Apalazzo Gallery (Brescia), Beatrice Burati Anderson (Venezia), C+N Canepaneri (Milano – Genova), Dep Art Arte Moderna & Contemporanea (Milano), Galleria Forni (Bologna), Galleria Il Ponte (Firenze), Lattuada Studio (Milano, New York), Mazzoleni (Torino – Londra) Galleria Michela Rizzo (Venezia).
E per dare un’occhiata anche a quanto si fa all’estero, la già sezione Focus on, con gallerie che rappresentano per la prima volta un Paese ospite, quest’anno la Lituania, con la sua giovane e vivace scena artistica, grazie alla collaborazione con Julija Reklaitė, addetto culturale della Repubblica Lituana in Italia. Guarda ai rapporti internazionali anche Grand Tour, con gallerie che raccontano percorsi di “andata e ritorno”, realtà straniere presenti nel nostro Paese e interessate ai nostri artisti e, viceversa, gallerie italiane trasferite all’estero, come Madragoa, da Lisbona, e Rolando Anselmi, da Berlino.
Confermate le due sezioni più sperimentali con una doppia formula che ha ottenuto ottimi riscontri nella precedente edizione: solo show per la Raw Zone, con tra le altre, A+B Contemporary Art (Brescia) e Viasaterna (Milano); e una proposta allargata fino a 3 artisti per Scouting, con Galleria Riccardo Crespi, (Milano), Ex Elettrofonica (Roma), T293 (Roma), Renata Fabbri Arte Contemporanea (Milano). 14 realtà non profit, tra cui FuturDome (Milano), La Casaforte S.B. (Napoli), L’Ascensore (Palermo), sono state selezionate grazie al contest annuale di i9 – spazi indipendenti, la sezione a cura di Cristiano Seganfreddo che fa entrare in fiera anche il variegato scenario dei project space, sempre più attivo nella produzione artistica contemporanea.
Tre giovani artisti non ancora rappresentati da una galleria sono presentati nell’ambito di Free Stage da un grande artista internazionale, Adrian Paci: si tratta di Leonardo Pellicanò (1994) e del duo composto da Chiaralice Rizzi (1982) e Alessandro Laita (1979).
Collezionisti e imprenditori sono i protagonisti degli ArtVeronaTalk, dal titolo Collezionare l’impossibile, ciclo a cura di Paola Tognon che intende raccontare come il collezionista contemporaneo sostiene le utopie dentro cui l’arte allena la propria ricerca. A questo si affiancano alcuni appuntamenti su collezionismo e professione, di cui uno a cura di Marianna Agliottone, in collaborazione con Banca Widiba e uno, L’impresa possibile, che mette a confronto esperienze dell’imprenditoria del Nord-Est dove il binomio art & business è diventato realtà.
ArtVerona 2018 presenta anche 2 nuovi premi: WiDiCollect (Wise Dialog Collecting) dedicato all’arte multimediale, ideato dal collezionista e consulente finanziario Fabio Agovino, e promosso da Banca Widiba e A disposizione, il nuovo fondo di acquisizioni di Veronafiere per l’arte. Ritorna anche Level 0, con 14 direttori dei musei italiani che aderiscono al progetto sostenuto da AGSM, attraverso cui viene scelto un artista in fiera da esporre nei propri spazi.
E questo è solo ciò che accadrà in fiera ma anche fuori ne vedremo delle belle, con Art & the City, il programma degli eventi collaterali della fiera che si articola in 3 progetti, con un percorso attraverso luoghi inediti della città, a cui si affianca un esteso VIP programme per i collezionisti. Ci sarà un omaggio a Hidetoshi Nagasawa, il grande artista giapponese scomparso di recente che aveva scelto l’Italia per vivere e lavorare, realizzato in collaborazione con il figlio Ryoma Nagasawa e il Comune di Verona.
E poi “Chi utopia mangia le mele. Dal sogno al progetto in quattro tempi”, la mostra a cura di Adriana Polveroni e Gabriele Tosi pensata per i suggestivi spazi del palazzo dell’ex Dogana di terra. In esposizione, opere di Gino De Dominicis, Maria Lai, Carlos Garaicoa, Paola Pivi, Li Wei, Marinella Senatore, Diego Perrone, Piotr Ulansky, Elena Mazzi e molti altri.
Torna anche il Festival Veronetta, un progetto d’arte partecipativa in un contesto urbano ricco di storia e fortemente caratterizzato dal punto di vista identitario, con il coinvolgimento di Università di Verona, ESU e Accademia di Belle Arti di Verona. E ospita La Terza Notte di Quiete, nuova edizione del progetto a cura di Christian Caliandro che si espande nel quartiere con Elena Bellantoni, Eugenio Tibaldi e Marco Raparelli, insieme a 12 studenti delle Accademie di Belle Arti di Verona, Frosinone e Foggia.

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