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Sotto il vestito… Dalla Cena in Emmaus di Caravaggio spunta un segreto…

di - 21 Febbraio 2010



Un segreto che il buio ha conservato per oltre quattrocento anni. E che ora è crollato, ma solo sotto i “colpi” di un aggeggio dal nome impronunciabile quanto minaccioso: scanner multispettrale all’infrarosso.
Un segreto che emerge proprio mentre si presentano gli eventi per celebrare il quarto centenario della morte di Caravaggio, e che arricchisce questo debutto di un tema nuovo e dirompente.
Quale? Una “nuova” Cena in Emmaus. Ovvero una scoperta che rivoluziona gli studi su quello che è uno dei massimi capolavori dell’artista, dipinto nel 1606, all’indomani dell’omicidio che lo portò alla fuga da Roma, durante il rifugio presso la famiglia Colonna, nei feudi laziali. Scoperta che si deve allo studio effettuato da parte dell’Opificio delle Pietre Dure e ad una sofisticata tecnologia, lo scanner Multi-NIR, grazie al quale è stato possibile scoprire un disegno sottostante alla Cena in Emmaus e un significativo pentimento dell’artista.
Sul lato sinistro è riaffiorata una finestra da cui si scorge un paesaggio dominato da un albero, apertura che era fonte di luce naturale che si posava sui personaggi illuminandoli. “Nella stesura definitiva – scrive il Cnr – Caravaggio occultò questi elementi spaziali e naturalistici, a favore di uno sfondo scuro, adatto alla resa di un’atmosfera più raccolta e spirituale, rischiarata da una luce ‘innaturale’ rivelatrice della presenza divina”.
Secondo Isabella Lapi Ballerini, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, alla luce della scoperta l’opera si conferma “la boa intorno alla quale avviene la virata da un’espressione implicata nel naturalismo al denso e teatrale spiritualismo degli ultimi anni”.
Altre indagini non invasive mediante la fluorescenza a raggi X, eseguite dall’Università di Perugia e dall’Istituto di scienze e tecnologie molecolari del Cnr, hanno potuto acquisire ulteriori dati sulla composizione dei materiali pittorici, che confermano la presenza di un paesaggio verdeggiante oltre l’apertura sullo sfondo.

[exibart]

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