Vengono da Iran, Turchia, Italia e Portogallo, le artiste vincitrici di Autofocus, concorso internazionale dedicato ai giovani artisti e promosso da Vanni Occhiali, in collaborazione e con il patrocinio del GAI. I premi sono rivolti a qualsiasi tipo di linguaggio e contaminazione senza preclusioni di genere, tecnica e pratica e, ad aggiudicarsi questa nona edizione, sono state Negar Sh, iraniana, per il progetto espositivo, Muge Yildiz, turca, per il video, e Camilla Soave e Beatriz Bizarro per la performance. Tutte le opere saranno presentate il 4 novembre alle 18, nello Show Room di Vanni, mentre alle 19, in piazza Carlina, si svolgerà la performance. «I progetti vincitori sintetizzano compiutamente i peculiari percorsi delle artiste coinvolte, dando vita, in forme espressive diverse, a tre racconti concettuali e percettivi che hanno come comune denominatore l’attenzione per le minime cose, per i respiri e i bagliori che si colgono tra gli spazi della vita che scorre onnivora e disattenta, a causa della velocità e della massa di informazioni/azioni indotte e obbligatorie», ha spiegato Olga Gambari, curatrice del concorso.
Negar Sh, attualmente studentessa in Italia e nata al termine della dittatura dell’Ayatollah Khomeini, ha presentato Silent Movement, un progetto fotografico incentrato sulla figura dell’ayatollah, ritratto attraverso una serie di immagini fotografiche che illustrano i libri di testo degli scolari iraniani di scuole elementari e medie, con tanto di scarabocchi a penna e matita. Alla poetica delle piccole cose si rivolge anche Life is Flux, video di Muge Yildiz che racconta il cammino di piedi e gambe sui selciati di strade e marciapiedi, porzioni di edifici, palloncini, tavolini con carte, per uno sguardo intimo sul quotidiano. Un paesaggio irreale di latte ghiacciato è lo sfondo di Gliese 436b, azione di figure animate sviluppata da Camilla Soave in collaborazione con la portoghese Beatriz Bizarro, selezionata e sviluppata in collaborazione con NESXT-Independent art Festival.