Da sei anni consecutivi, il LabOratorio degli Angeli di Bologna contribuisce alla proposta del circuito Art City con un approfondimento sui protagonisti dell’arte italiana. Affatto scontata, l’attenzione riservata ai metodi conservativi e alle problematiche espositive dei materiali dell’arte contemporanea aiuta a confermare l’evento del LabOratorio come unico nel genere a ogni edizione.
Parte della ricerca per il restauro è rivolta alle opere su carta e la mostra personale anche quest’anno curata da Leonardo Regano è dedicata a un artista che della carta ha fatto il suo mezzo d’elezione. “Sensorio Indiscreto” è il titolo di un percorso tra le grandi carte e i libri vergati di Simone Pellegrini, «Raffinato interprete delle più recenti istanze della pittura italiana – scrive Regano – che con questa mostra impreziosisce di un nuovo e importante tassello la sua ricerca sul gesto e la forma pittorica».
Si presenta al pubblico nell’Oratorio dell’ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli, innanzitutto, un’opera inedita del 2019, accanto a episodi esemplari della produzione di Pellegrini degli anni scorsi. L’allestimento, concertato con gli operatori dell’atelier, va a comporre una escalation, dalla carta riversa sul tavolo da lavoro, Concavi i fissi che raggiunge i 2 metri per tre del 2006, a quelle sospese nell’imponente installazione che inquadra Grave radiante del 2018.
Il rapporto bidirezionale instaurato con gli ambienti del Laboratorio vede poi proseguire la mostra nella sala Biblioteca: dagli scaffali affollati di libri e cataloghi d’arte in dotazione dello spazio, emergono, come per una pronta consultazione, i libri di Pellegrini. Si tratta di disegni a matita realizzati sui frontespizi di volumi, oggetti di studio dell’artista, che si presentano in taluni casi come preliminari composizioni delle opere di grande formato. Per “Sensorio Indiscreto” è in esposizione il bozzetto dell’altra opera in mostra, Vario diafano del 2017.
Questa personale sarà visitabile fino al 16 febbraio. Contemporaneamente altre opere dell’artista sono esposte fino al 4 febbraio presso la sede di Alliance Française all’interno della collettiva “Drawing Storage – Assonances” a cura di Giovanna Sarti, e nella Cappella di S. Maria dei Bulgari dell’Archiginnasio in occasione dell’anteprima della biennale di do ut do 2018-2019. (Cristina Principale)