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Un’asta no profit per giovani artisti. ce ne parla Rosy Menta, la presidente dell’exfabbricadellebambole

di - 19 Luglio 2018
Rosy Menta, presidente dell’exfabbricadellebambole, collezionista e gallerista, ci racconta della prossima asta, in programma per ottobre, che l’associazione milanese ha organizzato a sostegno dei giovani artisti:

Come e nata l’idea dell’asta, e perché avete deciso di inserirvi nel mercato dell’arte con questa iniziativa?

Noi siamo un’associazione no profit di servizi per gli artisti, ossia, forniamo consulenze, supporti e strumenti per muoversi nel sistema dell’arte in modo professionale. Esistiamo ormai da 10 anni e in questi questi anni molti artisti ci hanno chiesto poter partecipare con le loro opere nel circuito delle Aste. Il mercato delle aste è molto particolare e non ha le stesse regole del mercato primario. Purtroppo per un esordiente o per un artista, anche professionista, che opera da diversi anni ma non ha un curriculum sufficientemente prestigioso o, che è noto solo sul proprio territorio è estremamente difficile. Le Case d’Asta importanti accettano solo artisti storicizzati o emergenti, quelli, per intenderci, che già hanno una galleria solida che li segue e sostiene, perchè essendo società di lucro non possono rischiare di avere degli invenduti. Poi ci sono Case d’Asta minori, dove non c’è alcuna selezione rigorosa e non aiutano l’artista né a creare curriculum e neppure far conoscere l’artista.
Quali sono secondo lei le maggiori difficoltà che un giovane artista può incontrare nel cercare di promuovere il proprio lavoro?

Il mercato dell’arte è molto cambiato da quello che era circa 30 anni fa. La tecnologia ha aperto al mondo, per cui le informazioni anche dei nuovi mercati emergenti concorrono a creare una concorrenza spietata. Le gallerie sono diventate aziende. Resistono quelle storiche e si aprono molte gallerie, magari create da giovani artisti, che però non avendo molta esperienza del mercato odierno finiscono con esporre fra di loro, con amici, amici di amici ma non creano mercato, infatti dopo tre o quattro anni chiudono. D’altronde i collezionisti prima di investire su un esordiente vogliono essere sicuri che l’artista non sparisca nel giro di pochi anni. Le aste sono il mezzo migliore per conoscere giovani artisti investendo il giusto. Solo che è un circolo vizioso: se le Case d’Asta vogliono andare sul sicuro come può un esordiente farsi conoscere attraverso di loro? Essendo noi un’associazione non a scopo di lucro abbiamo deciso di mettere a loro disposizione uno strumento in più per accompagnarli nella loro professione, creando un’asta per coloro che altrimenti non riuscirebbero accedere al mercato secondario ma, essendo un’associazione no profit, non possiamo indire più di una o due aste all’anno.
Anche l’hanno scorso avete tenuto un’asta. Com’è andata?
Devo dire che ha superate le più rosee aspettative, abbiamo venduto oltre l’80% delle opere. Alcune sono state acquistate da amici degli artisti che li hanno coinvolti a partecipare i quali hanno colto l’occasione e potuto acquistare l’opera di un amico artista con un piccolo investimento, diventando quindi dei nuovi collezionisti, ma diversi artisti sono stati notati e hanno partecipato all’incanto telefonicamente da diverse regioni d’Italia, alcuni sono anche entrati in collezioni importanti.
Quante opere presenterete? Com’è organizzata l’asta?
Vorremmo selezionare circa 30-40 artisti e stiamo facendo una rigorosa selezione sulla qualità delle opere. Quest’anno saremo collegati ad un’altra associazione no profit, l’A.I.S.A. (Associazione Italiana Sindromi Atassiche) che quest’anno celebra a livello mondiale 25 anni di fondazione. Devo dire che di solito non facciamo aste o mostre benefiche, perché i fondi raccolti difficilmente arrivano ai volontari o alla ricerca, ma in questa occasione, conoscendo bene Maria Litani fondatrice dell’A.I.S.A. Liguria e, proprio recentemente è stata nominata Presidente di tutte le associazioni italiane. Sarà creata una piattaforma, collegata con tutto il mondo in cui saranno inserite tutti gli eventi a favore dell’A.I.S.A. abbiamo pensato che sarebbe stata un’ottima sinergia collaborare insieme. In ogni caso come la organizziamo? Chiediamo agli artisti interessati a partecipare di inviare tre foto dei loro ultimi lavori che meglio li rappresentano. Valutiamo assieme al direttore artistico, Luca Rendina, foto e curriculum, se riteniamo l’artista valido lo convochiamo per visionare al vero  le opere. E’ fondamentale vederle al vero, perché le foto o internet possono falsare molto. A volte le foto inviate sono bellissime e nella realtà sono deludenti, altre viceversa, foto scadenti che non valorizzano il lavoro. Ci sarà un catalogo on line degli artisti scelti in modo che chiunque possa conoscerli e valutarli e, se ritenuti interessanti, si possano prenotare telefonicamente se non possono partecipare personalmente.
Quando si svolgerà?
L’asta si terrà il 13 Ottobre. Le modalità, con il catalogo degli artisti della prima asta, si trovano nel nostro sito.
In alto: Raffaele Castiglioni, Stelle prigioniere 2, 2014
In homepage: Nino Attinà, Senza titolo, 2018

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