Categorie: Street Art

JR: Chronicles. La grande mostra dello street artist francese, alla Saatchi Gallery

di - 12 Ottobre 2020

I curatori Sharon Matt Atkins e Drew Sawyer del Brooklyn Museum hanno ripercorso la crescita artistica di JR fin dall’inizio, con le prime foto che documentavano la scena underground di Parigi nei primi anni 2000, fino alle installazioni monumentali realizzate negli ultimi anni in diverse città in giro per il mondo. Lo show, originariamente presentato al museo di New York – dove era rimasto in mostra da ottobre 2019 fino a poco meno di un mese fa – verrà esposto alla Saatchi Gallery di Londra, con l’aggiunta di ulteriori contenuti. La nuova versione includerà la documentazione relativa all’opera The Secret of the Great Pyramid, creata l’anno scorso in occasione del trentesimo anniversario del Louvre, e il progetto Tehachapi, sempre dello stesso anno, che segue l’esperienza dell’artista con i detenuti di un carcere di massima sicurezza in California.

Tehachapi, California, JR

Il contributo che JR ha dato alla street art in questi ultimi 20 anni è stato senza dubbio di grande impatto. I suoi progetti hanno di volta in volta dato ai protagonisti – appartenenti a comunità e realtà diverse sparse in tutto il mondo – visibilità e potere. La grandezza dell’artista sta infatti proprio nell’essere riuscito a trovare un punto di intersezione strategico, incisivo e originale tra street art, fotografia e coinvolgimento sociale. Oltre alle prime fotografie degli anni 2000, la mostra include ritratti, video e materiale di approfondimento riguardante le installazioni pubbliche su larga scala grazie a cui JR ha raggiunto fama internazionale, fino ad arrivare a essere incluso nella lista delle 100 persone più influenti del mondo nel 2018 secondo il Time.

JR (non) per caso

Nato a Parigi nel 1983, l’artista francese ha cominciato come graffitaro per poi spostarsi alla fotografia nel 2001 quando, dopo aver trovato per caso una macchina fotografica sulla metro, ha iniziato a documentare i suoi amici nell’atto di fare i graffiti e poco dopo ha avuto l’idea di incollare i ritratti sulle facciate dei palazzi in giro per la città.

JR, ph. Mohamed Nanabhay from Qatar

Uno dei primi progetti fotografici realizzati da JR, nonché uno fra gli high light dell’esibizione alla Saatchi Gallery di Londra, è Portrait of a Generation. Sviluppato tra il 2004 e il 2006, in collaborazione con il filmmaker Ladj Ly, autore del recente Les Miserables, è composto da una serie di ritratti della generazione più giovane degli abitanti di Les Bosquets, un complesso di case popolari nel quartiere di Montfermeil, situato nella periferia di Parigi. Il progetto, scattato e incollato in giro per la città prima delle rivolte scoppiate nel 2005, è apparso poi sullo sfondo delle immagini che accompagnavano gli articoli di cronaca e i filmati televisivi che documentavano le sommosse, diventando così il primo lavoro pubblicato dell’artista, sicuramente quello che ha dato inizio alla sua incredibile carriera.

JR, Montfermeil

“JR: Chronicles”, in mostra alla Saatchi Gallery dal 13 novembre di quest’anno al 9 febbraio 2021, includerà anche il progetto controverso del 2007, Face 2 Face, e il film Faces Places co-diretto da Agnes Varda uscito nel 2017. Face 2 Face, conosciuta anche come la più grande esposizione fotografica illegale di sempre, era stata realizzata incollando faccia a faccia sul muro di divisione – e in diverse città vicine – ritratti monumentali di Israeliani e Palestinesi accomunati dallo stesso lavoro.

JR, Face 2 Face

Come ha sottolineato Laura Uccello, Partnerships Director della Saatchi Gallery, l’esibizione «accompagna i visitatori in un viaggio globale attraverso il racconto intimo del percorso di uno degli artisti contemporanei più influenti al mondo: “JR Chronicles” apre durante un momento chiave della storia in cui il coinvolgimento sociale e il concetto di comunità hanno assunto un ruolo di primo piano a Londra e in tutto il mondo».

Nata a Modena nel 1998, sta concludendo la laurea triennale in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano. Parallelamente ha lavorato come intern alla Collezione Maramotti a Reggio Emilia, e successivamente presso il Center for Italian Modern Art (CIMA) a New York.

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