Le Sacre du printemps_Eleonora Abbagnato (eletta)_ph Jean Charles Verchére-Opéra Paris
In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 28 luglio al 3 agosto.
Celebra i 50 anni dalla sua creazione Le Sacre du printemps di Pina Bausch e per la prima volta viene interpretato da una compagnia italiana, quella dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato, per il Caracalla Festival. Lo spettacolo va in scena il 30 e 31 luglio insieme al Bolero di Maurice Béjart e Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon. La serata si apre con Within the Golden Hour, una poesia coreografica per quattordici danzatori, su musiche per archi di Ezio Bosso e l’Andante del Concerto per violino di Antonio Vivaldi.
«È come una serie di piccoli dipinti o schizzi ispirati dalla musica», afferma il coreografo britannico. A seguire l’iconico Bolero di Béjart, creato nel 1961 su musica di Maurice Ravel, che restituisce con rigore e intensità il trascinante crescendo della partitura. Il ruolo centrale de La Mélodie sarà interpretato da Friedemann Vogel. Chiude la serata Le Sacre du printemps, una delle più potenti e suggestive riletture del celebre lavoro di Igor Stravinskij.
Bausch trasforma il rito del sacrificio in una danza corale e ancestrale: le donne si passano una veste rossa, simbolo del sacrificio, mentre danzano su un palco interamente ricoperto di terra, ideato da Rolf Borzik, che alla fine avvolge i corpi e i volti dei danzatori in un impatto visivo e drammaturgico di rara forza.
Interpreti le étoiles Rebecca Bianchi, Susanna Salvi, Alessio Rezza, i primi ballerini Federica Maine, Marianna Suriano, Claudio Cocino, Michele Satriano, insieme ai solisti e al Corpo di Ballo.
Tra i debutti della Biennale Danza di Venezia, nella settimana dal 29 luglio al 2 agosto, il collettivo KOR’SIA presenta Simulacro, una creazione coreografica che esplora la fragile linea tra reale e virtuale, verità e menzogna, in un mondo saturato da dati, algoritmi e stimoli ininterrotti; Tânia Carvalho con Ventre do vulcão, un assolo che racchiude strati di storia in attesa di eruttare, permettendo al movimento di emergere da un luogo oltre il controllo cosciente, come guidato da correnti sotterranee; la Yoann Bourgeois Art Company; il Nuovo Balletto di Toscana con Sisifo felice, un dittico firmato da Philippe Kratz e Pablo Girolami, due opere indipendenti ma connesse che esplorano l’assurdità dell’esistenza, ispirandosi al Teatro dell’Assurdo e alla celebre frase di Camus: “Bisogna immaginare Sisifo felice”.
william Forsythe & Rauf RubberLegz Yasit in Friends of Forsythe, un’opera che esplora le radici e le origini della danza popolare, dell’hip hop e del balletto, mettendo in luce i diversi background e linguaggi dei danzatori; Marcos Morau e La Veronal con La mort i la primavera basata su un romanzo incompiuto dell’autrice catalana Mercè Rodoreda, un’allegoria sulla libertà creativa, l’impegno sociale e la capacità dell’arte di affrontare l’angoscia del ciclo creazione-distruzione in cui siamo immersi.
Ultima settimana di programmazione per la 41ma edizione di Bolzano Danza, che riprende il 28 luglio con (e poi entrarono i cinghiali), pièce rivelazione del dance artist italo-austriaco Simone Lorenzo Benini, realizzata in tandem con la performance artist slovacca Miriam Budzáková, e Asteroide, di Marco D’Agostin, un omaggio al musical e alle sue logiche travolgenti e paradossali, nel quale con la consueta ironia D’Agostin costruisce una partitura per voce e corpo muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento. Seguirà uno speciale focus dedicato all’esperienza di Körper, Centro di Produzione Nazionale della Danza di Napoli con Cloud di Giovanfrancesco Giannini e l’anteprima di Last Movement of Hope – Chapter II di Adriano Bolognino. E ancora: il pluripremiato regista svizzero Martin Zimmermann con la pièce tutta al femminile, Louise, un laboratorio umoristico tra danza e circo contemporaneo.
Wild Descent è lo speciale omaggio che il neo-direttore Olivier Dubois dedica alla città del Festival: un progetto che prende spunto da L’Après-midi d’un Faune di Vaslav Nijinsky. Gran finale il 1° con MazelFreten: ensemble stellare della nuova scena francese, guidato dai danzatori Brandon Masele e Laura Defretin per la prima volta in Italia, con uno dei suoi lavori più potenti, Rave Lucid.
Quattro donne coraggiose e immortali, emergono dal vasto panorama della letteratura e del melodramma per diventare emblema di passioni ardenti e trasgressive. Giulietta Capuleti, Violetta Valéry, Anna Karenina e Carmen: personaggi di epoche e contesti diversi, accomunate da un destino fatale e da un amore che sfida ogni convenzione sociale. Sono le protagoniste di Fatalità, il balletto del coreografo Toni Candeloro, prodotto dal Teatro dell’Opera di Tirana, che dal 27 luglio sarà in scena al Teatro Massimo di Palermo con il Corpo di ballo diretto da Jean-Sébastien Colau. Un balletto intenso, diviso in quattro parti, dove ogni gesto racconta attraverso il linguaggio della danza contemporanea, l’amore, la passione, la ribellione e il sacrificio di queste donne immortali.
In una versione di parole e musica Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Il sogno di una cosa liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini (il 28 luglio a Villa Vitali di Fermo per Villa in Vita Fermo Festival, il 29 al Parco Miralfiore di Pesaro per Miralteatro d’Estate). Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro.
«Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra – scrive Germano -, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia».
Realizzato dalla compagnia Kronoteatro, Terreni Creativi Festival da quindici anni porta il meglio dei linguaggi performativi della scena contemporanea nel cuore economico della piana ingauna (ad Albenga, dal 31 luglio al 3 agosto). La direzione artistica della sezione teatro è di Francesca Sarteanesi, la sezione danza di Francesca Foscarini, la programmazione musicale di Angela Giorgi.
Si inizia l’1 agosto con La misura di Collettivo Lunazione, compagnia vincitrice del Premio Scenario Periferie 2019 sulla vicenda di Italo Spinelli, e con Appreciation Society, assolo di danza interattivo, coreografia di Giuliana Majo e drammaturgia di Cosimo Lopalco. E ancora: Divine, diretto e interpretato da Danio Manfredini, scrittura che nasce dal romanzo di Jean Genet Nostra Signora dei Fiori. Nei giorni successivi da segnalare Pietro Giannini in La Costanza della mia vita; la storica Associazione Teatro di Buti in Bomba, con Giovanna Daddi e Dario Marconcini; Gennaro Lauro con Mondo; Il Cortile, di Compagnia Scimone Sframeli; Valentina Dal Mas in Luisa.
Il programma dettagliato sul sito terrenicreativi.it.
Con il sottotitolo Non in mio nome, la XIII edizione di Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere a San Gimignano (Siena), direzione artistica di Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini, (dal 31 luglio al 5 agosto), include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali. Il festival si in Piazza Duomo con la prima nazionale di The Gate’s battle, coreografie di Lorenzo di Rocco, Jennifer Lavinia Rosati e Teresa Bagnoli e con i danzatori di The Gate Florence Dance Urban; prosegue con la compagnia torinese EgriBianco Danza in prima nazionale con Ciao Amore, regia, ideazione e coreografia di Sandro Mabellini, e con Sonichops, interpretazione di Vincenzo Criniti, una performance interattiva di danza e “suoni di birra”; la Compagnia Giardino Chiuso con un allestimento site specific di Biancaneve, testo adattato dal regista Tuccio Guicciardini, con l’interpretazione magistrale di Carla Tatò; il Teatro Koreja con la prima nazionale di Come amore, canta, regia Salvatore Tramacere.
Il programma completo sul sito giardinochiuso.com.
Tre serate, dal 26 al 28 luglio, per quattro riconoscimenti nella Piazza dei Racconti con la consegna del Premio Annibale Ruccello all’attrice Mariangela D’Abbraccio, con l’attribuzione del Premio Gerardo D’Andrea a giovani autori e talenti della scena: Antimo Casertano e Greta Esposito, e del Premio Pistrice – Città di Positano al musicista, cantante, attore Giovanni Mauriello.
La XXII Edizione del Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello, diretto da Antonella Morea e ideato da Gerardo D’Andrea, omaggia l’attore e regista Luca De Filippo, a dieci anni dalla sua prematura scomparsa, con lo spettacolo Si te parlo me parlo, nato attorno ad alcune poesie di Eduardo e musicate da Antonio Sinagra, e realizzato da amici con cui ha condiviso le tavole del palcoscenico.
L’intreccio tra la musica colta e il teatro è il tributo al Maestro Roberto De Simone con lo spettacolo Maestro Cantiamo il Naniana, ricordato da un gruppo di artisti che hanno avuto il pregio di essere suoi discepoli e cantato in molte opere e festival da lui diretti. Un racconto appassionato della sua vita e del suo valore artistico si potrà rivivere nello spettacolo dedicato a Fred Buscaglione L’ultima corsa di Fred, autori Peppe Miale Di Mauro e Mario Gelardi.
Nata nel 2013 a Matelica con il nome di Face OFF ha proseguito fino al 2024, con l’obbiettivo di promuovere la danza contemporanea e favorire l’incontro tra arte e territorio, La rassegna nazionale di danza diffusa D. OFF – Incontro tra la danza e la città, curata e promossa dall’associazione Art Hub in collaborazione con Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci, approda nel borgo medioevale di Magliano in Toscana dal 28 luglio al 2 agosto con il titolo di D. OFF – Le Mura Oltre. Tra gli spettacoli: la Compagnia degli Istanti Μεταξύ, un assolo di Simona Rando; Infinitamente Mutabile della compagnia Artemis Danza; En Pathos-Sentirsi sentiti, firmato e interpretato da Valentina Sechi e Luca Tomao per Versiliadanza; Mosaico un assolo di e con Alba Maestrelli, su musiche di Andrea Alessi; Roberto Lori con Terra mia, prendendo spunto da alcune pagine del romanzo di Libero Bigiaretti Carlone; Essere solo l’occhio di e con Samantha Montagna, uno dei progetti vincitori della IV edizione del bando di residenza Portraits on stage 2024 per giovani compagnie o artisti under 35.
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