Categorie: Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 29 settembre al 5 ottobre

di - 29 Settembre 2025

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 29 settembre al 5 ottobre.

Danza e teatro

A Civitanova Marche NID Platform, la nuova piattaforma della danza italiana

Al via la prestigiosa vetrina itinerante ideata per promuovere e diffondere la più recente produzione coreografica nazionale nel contesto italiano e internazionale. La nona edizione di NID Platform si svolgerà si svolge a Civitanova Marche, dall’1 al 4 ottobre.

Gli obiettivi della manifestazione sono, fin dalla fondazione, strategici: offrire visibilità a compagnie affermate e ad altre emergenti, valorizzando la molteplicità di espressioni che animano la scena coreutica contemporanea; favorire nuove cruciali connessioni con realtà estere, in una prospettiva di rilancio e apertura internazionale della nostra scena; chiamare a raccolta artisti e personalità di spicco nonché programmatori e distributori italiani e stranieri, appassionati, istituzioni, giornalisti che, come in un vero e proprio festival, potranno assistere, nell’arco di quattro giorni, a un programma articolato di spettacoli e performance.

In scena: 24 spettacoli, scelti tra le ultime creazioni di artisti affermati e giovani emergenti, e 6 Open Studios, novità presentate in anteprima in forma di work in progress.

Informazioni sul sito nidplatform.it.

Dancehaus piu Associazione Contart NOSTALGIA di G. Insaudo Ph S. Lazzaro © dancehauspiu

La scena artistica lituana a Romaeuropa

Dal 30 settembre al 5 ottobre, il Romaeuropa Festival dedica un focus alla scena artistica lituana, tra danza, musica, teatro e cinema: una cultura vitale capace di intrecciare le eredità del passato con le urgenze del presente. Musica e performance convivono in Sports Group, dell’ensemble formato da Gabrielė Labanauskaitė, Gailė Griciūtė e Viktorija Damerell (2 ottobre al Mattatoio). Lo spettacolo trasforma il dinamismo dello sport in materia sonora, in cui sei attrezzi sportivi diventano strumenti musicali dando vita a una performance che fonde ritmo, movimento ed energia.

Il 4 e 5 in scena Hairy di Dovydas Strimaitis, una danza per quattro corpi e le loro chiome che diventano materia viva e indomabile. Il 5, spazio dedicato alla nuova drammaturgia al femminile, con tre stage reading, in collaborazione con il Lithuanian National Drama Theatre. Una generazione di autrici che ha rinnovato il teatro lituano con scritture intime e critiche, capaci di affrontare corpo, amore, fragilità quotidiane e traumi collettivi.

SportoGrupe

Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci

Il viaggio teatrale in tre stazioni – Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?, Le voci di Dante, Il fuoco sapiente – scritto da Giuseppe Montesano e interpretato da Toni Servillo, fa nuovamente tappa al Piccolo di Milano (Teatro Strehler, dall’1 al 5 ottobre). In una sola serata, Baudelaire racconta come la bellezza combatta contro la depressione e l’ingiustizia, Dante illustra in che modo la poesia si trasformi in romanzo e salvezza, i Greci testimoniano come poesia e filosofia possano accendere una visione in grado di immaginare il futuro. Il viaggio teatrale Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci, che Servillo compie navigando nelle tre evocazioni di Montesano è un itinerario nella poesia,

Toni Servillo ® Masiar Pasquali

Tieste, da Seneca a Zerogrammi

Nuovo debutto per la compagnia Zerogrammi. Thiestes è la nuova creazione firmata dal coreografo Stefano Mazzotta, un nuovo progetto coreografico, creato con e interpretato da Pierandrea Rosato, che attraversa il cuore oscuro del mito di Seneca per restituirne in scena un viaggio nell’ombra, un eterno purgatorio sospeso tra umanità e mostruosità, tra desiderio di potere e annientamento, invitandoci a condividere silenzi, sussurri e gesti del più feroce dei “pasti” della letteratura di tutti i tempi. La danza dà corpo alla lotta interiore e politica di un’anima scissa e dilaniata, dove vittima e carnefice convivono, si combattono, e infine si riconoscono.

Lo spettacolo, alla Casa Luft di Torino, dal 29 settembre al 4 ottobre, è nell’ambito del cartellone di Play with food festival!.

Il programma completo sul sito playwithfood.it.

Thieste cover LA MORTE DI SARDANAPALO. Eugene Delacroix

Tre avvoltoi appollaiati

Un testo insieme reale e surreale, e dai risvolti involontariamente comici. In un indefinito ambiente sotterraneo vivono tre uomini che hanno perso l’unica cosa che conta davvero: il loro lavoro. Avere un’occupazione stabile è il solo modo di esistere e di non essere soli al mondo, ma ora è tutto perduto. I tentativi per rientrare in Azienda si succedono in un crescendo goffo ma inarrestabile che mette a nudo la loro vera anima fino a quel momento assopita dalla routine.

Uno spaccato cinico di un’umanità anestetizzata moralmente ed eticamente che non si ferma davanti a nulla per raggiungere lo scopo, e che non piange e non ride più, da un bel po’ di tempo. Un avvoltoio appollaiato che aspetta la sua carogna.

Vautours

Vautours (Avvoltoi)”, di Roberto Serpi, con Sergio Romano, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati, luci Luca Bronzo. Produzione Fondazione Teatro Due di Parma. A Roma, Teatro Vascello, il 29 e 30 settembre.

Pluto. O il dono della fine del mondo

Una riflessione sull’utopia e sul denaro, attraverso lo spettacolo Pluto. O il dono della fine del mondo (Roma, Teatro Basilica, dal 30 settembre al 3 ottobre) della compagnia Gruppo della Creta, che porta in scena una rivisitazione del classico di Aristofane, con un testo di Anton Giulio Calenda e Valeria Chimenti e la regia di Alessandro Di Murro. Sul palco, gli interpreti esplorano l’idea di un’umanità improvvisamente arricchita, contrapponendosi alla personificazione della Povertà.

E se fossimo tutti ricchi e liberi dall’obbligo di lavorare? In Pluto, Aristofane immagina questa utopia: il dio cieco della ricchezza viene curato da Cremilo affinché il denaro sia distribuito ai giusti e non ai corrotti, anzi il denaro sarà per tutti e tutti saranno ricchi senza limiti. Ma l’abbondanza per tutti porta all’ozio universale e ad opporsi è Povertà, che difende il bisogno come motore dell’impegno umano.

GRUPPO DELLA CRETA, PLUTO

Il manifestarsi delle mani

La mano è stata a lungo pensata come un condotto di potere, che trasforma l’energia invisibile nel mondo della forma. Il termine latino Manifestus (chiaro, palese) comprende appunto la parola manus (mano). Manifestare è il modo per dire al mondo: “Io ci sono!”. È il momento in cui acchiappiamo un fuggente tratto di realtà, preso sul fatto, e lo presentiamo all’evidenza del pubblico, della piazza, degli altri.

Il progetto del coreografo Jacopo Jenna dal titolo Manifestus (il 3 e 4 ottobre a FuoriMargine Festival, Sa Manifattura, Cagliari) sviluppa una coreografia per un gruppo di tre danzatori ricercando una forma astratta di rappresentazione, attraverso referenze non narrative e i codici di alcune pratiche di street dance, definendo un articolato spazio energetico in costante cambiamento per manifestarsi danzando nel flusso del presente.

Manifestus di Jacopo Jenna

Cambiamento climatico, memoria, passaggio generazionale

Prosegue il tour di Rimaye. Un disvelamento materico di AZIONIfuoriPOSTO, compagnia trentina guidata da Silvia Dezulian e Filippo Porro (1° ottobre al Teatro Comunale di Pergine, il 9 a Fabbrica Europa, Teatro Cantiere Florida, Firenze). In concomitanza con l’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai proclamato dall’ONU per il 2025 e accostando linguaggio coreografico e ricerca scientifica e storica, Rimaye riflette sullo scioglimento dei ghiacciai per riflettere sulla forza dirompente e la fragilità sia dell’umano che dell’ambiente che lo circonda, sulla capacità di modellarsi e immagazzinare storie e vissuti destinati a sparire e a lasciare spazio a ciò che verrà.

Attraverso una partitura di gesti, parole, e suoni, tra nostalgia e ironia, il lavoro tocca trasversalmente temi come il cambiamento climatico, la memoria, il passaggio generazionale. A fare da collante sono le memorie personali dei danzatori legate alla montagna.

AZIONIfuoriPOSTO, Rimaye walking

A Firenze La democrazia del corpo

Si apre la prima parte de La democrazia del corpo 2025, il festival diretto da Virgilio Sieni, che accoglie a Cango Cantieri Goldonetta di Firenze (dal 4 ottobre al 20 febbraio 2026) i lavori e le ricerche performative di artisti nazionali e internazionali della scena contemporanea. A Inaugurare la rassegna è Marco Berrettini, coreografo italo tedesco, di base a Ginevra, che presenta, il 4 e 5 ottobre, il nuovo lavoro Jiddu, storia di una compagnia di danza popolare bavarese, tra l’ironico e il poetico. Seguirà, il 10, la performer Stefania Tansini con Studi Per M.  Il progetto in divenire si compone di un insieme di scritture preliminari che indaga la relazione tra i luoghi, la figura umana e le temporalità celate.

Melk Prod – Marco Berrettini Jiddu © Carole Parodi

Cechov, Dittico della bufera

Carmelo Rifici torna a indagare due testi cecoviani che hanno segnato le tappe fondanti del suo percorso registico con la produzione LAC di Lugano Dittico della bufera che inaugura la stagione di prosa 2025/26. Si comincia il 30 settembre con Tre sorelle e si prosegue l’uno ottobre con Il gabbiano, mentre il 4 e 5 ottobre è prevista una vera e propria maratona teatrale presentata nell’ambito del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, in cui saranno presentati i due lavori.

Scritte a distanza di sei anni, le due opere cechoviane sono permeate da un legame viscerale: se Il gabbiano (1895) è il testo giovane, delle intuizioni, Tre sorelle (1901) ne è la più matura evoluzione. Con Dittico della bufera Rifici inaugura una nuova fase del suo impegno pedagogico grazie a un allestimento in cui dirige venti attori.

Il Gabbiano © LAC Lugano Arte e Cultura

Festival Jan Fabre

Con il titolo Jan Fabre e Mino Bertoldo: 40 anni di poesia della resistenza, si vogliono celebrare i 40 anni di collaborazione e amicizia tra Jan Fabre e il Teatro Out Off di Milano diretto da Mino Bertoldo. In programma sei spettacoli di Fabre di cui due prime assolute che inaugurano la seconda edizione del festival: La poésie de la résistance (3, 4, 8 ottobre) con Annabelle Chambon e Cédric Charron e Una tribù, ecco quello che sono con Irene Urciuoli (10, 11 e 22). Tornano poi in scena due lavori di Fabre che hanno debuttato nella scorsa edizione: I believe in the legend of love con Ivana Jozić (17 e 18) e Io sono un errore con Irene Urciuoli (24 e 25).

In programma anche due spettacoli su testi di Fabre: Il re del plagio, adattamento, regia e interpretazione di Roberto Trifirò, produzione 2025 del Teatro Out Off (14 e 15), e Giornale notturno (1978-2012) con Carolina Migli Bateson e la mise en espace di Edoardo Callegari e Carolina Migli Bateson (29 e 30).

The Poetry of Resistance, Ph Mario Leko

A Firenze Anatomia di un conflitto

Si intitola Anatomia del conflitto il progetto della Compagnia Teatrale Krypton ideato da Fulvio Cauteruccio per l’Autunno Fiorentino 2025, un composito progetto che affronta il tema della guerra coinvolgendo luoghi significativi per la vita culturale di prossimità nei cinque quartieri cittadini di Firenze. A inaugurare il primo degli 11 appuntamenti di musica, teatro, performance immersive, è Massimo Zamboni, il musicista e cantautore che ha fatto la storia del punk rock italiano, con L’eco di uno sparo (primo ottobre, al Teatro Affratellamento), il reading concerto tratto da suo omonimo romanzo (Einaudi 2015) che narra le vicende familiari dell’autore e racconta la storia di suo nonno Ulisse, squadrista fascista ucciso dai GAP nel 1944.

Massimo Zamboni ph Paolo Degan

Interazioni Festival a Roma

Quinta edizione di Interazioni Festival, dal titolo Piène, diretta da Salvo Lombardo e organizzata da Chiasma in collaborazione con ATCL. 25 eventi tra danza, performance, workshop, installazioni video e performative, talk e presentazioni di libri prenderanno casa nel quadrante est di Roma, a Centrale Preneste (30 settembre-2 ottobre), e allo Spazio Diamante (3-5 ottobre).

Ospiti: Mohamed Abdelkarim, Diana Anselmo, Malek Bahri con Rahma Nur e Leidy Pineda Gil, Daniel Bongioanni, Gianmaria Borzillo, Carlotta Bortesi e Vera Borghini, Ilenia Caleo e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota, Francesco Ciuti e Niki Petrocchi, Carmine Conelli e Giulia Grechi, Simone Azzu e Martino Corrias, Francesco Di Gioia, Greta Francolini, Gaia Ginevra Giorgi, Pietro Turano con Antonella Ugirashebuja, Alessandra Rossi e Rachele Giuliano, Aïda Jamal, Kinkaleri, Igor x Moreno, Erica Meucci, Gaetano Palermo, Valentina Sansone, Sara Sguotti, Stefania Tansini, Sarah Vanhee.

Il programma sul sito chiasma.eu.

INTERAZIONI FESTIVAL Lesbos

A Modena, Periferico festival

La XVII edizione di Periferico (a Modena, dal 2 al 19 ottobre), festival del collettivo femminile Amigdala che da anni lavora ad un progetto di riqualificazione culturale e ambientale per il Quartiere Artigiano di Modena Ovest e coinvolge nella progettazione Comunità Artistiche Residenti (bambine/i, adolescenti, donne, cori, abitanti, anziani), che portano saperi e desideri e collaborano attivamente.

Il festival porta l’arte nello spazio urbano attraverso pratiche performative site specific. In programma le prime nazionali di Basel Zaraa, Compagnie Krak con il belga Dieter Missiaen, Aziza Gorgi & Emily Sarsam, Fabrizio Saiu, Tolja Djokovic, Teodora Grano, Collettivo Amigdala e gli spettacoli di Begüm Erciyas, Isabella Bordoni, Diana Anselmo, Gruppo Nanou, Salvo Lombardo, Dom-, Teatro Telaio, Valeria Sturba, Tea Andreoletti.

L’inaugurazione, il 2 e 3, è con Hands Made di Begüm Erciyas, performance partecipativa al buio, e con l’installazione multisensoriale What Will We Do Without Exile? di Basel Zaraa.

Teatro Telaio, Arcipelago

A Genova, donne che corrono

Lo spettacolo Donne che corrono è l’esito finale di un progetto “interculturale” tutto declinato al femminile, un percorso artistico e sociale ideato da Laura Sicignano e prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, costruito come laboratorio performativo a tappe dal febbraio 2025.

Scritto da Laetitia Ajanohun e Sicignano, vede in scena tre attrici Fiammetta Bellone, Hana Daneri, Didi Garbaccio Bogin e una danzatrice Susannah Iheme. La drammaturgia nasce dai racconti e dalle esperienze delle partecipanti, in un intreccio tra teatro, danza, memoria e pratiche di resistenza, esplora la convivenza di culture diverse ponendo domande sul futuro che le nuove generazioni vogliono costruire, con particolare attenzione alla forza e alla vulnerabilità delle donne che inevitabilmente affrontano problematiche come razzismo, colorismo, disparità di genere.

Laura Sicignano

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