Categorie: torino

fino al 22.XII.2006 | Simone Pellegrini | Torino, 41 artecontemporanea

di - 12 Dicembre 2006

Le carte di Simone Pellegrini (1972, Ancona; vive a Bologna), talvolta appena appuntate alle pareti con chiodi sottili, sono come infinite tavole appartenenti ad un unico fregio, potenzialmente durevole quanto il tempo concesso all’umanità. Il suo è un racconto per immagini popoloso e movimentato, fitto di significati e allegorie. Per certi versi quasi mitologico, dall’aura ancestrale, permeato da una volontà di primitivismo da intendersi come fedeltà antropologica e incorruttibilità etica.
Varianti animali e vegetali, non mero ornamento bensì veicolo di narrazione, si accostano a corpi ondeggianti che si spostano in un ampio reticolo di sedimenti della memoria. Tra i dettagli ricorrenti: cosce di donna divaricate, quasi come radici dissotterrate, da cui si dipanano flessuose lische di foglie, e teste ovali sospese, universalmente riconoscibili perché anonime, allineate in serpeggianti coreografie (Incanto di natura, 2006).
Benché sia possibile definire corali le composizioni di Pellegrini –vasti scenari vibranti di energia del mito e del rito, sensualità selvaggia ed antichi fuochi– ciò non esclude che grande importanza sia data al particolare, ai dettagli che rendono l’idea di carnalità concreta, tangibile. Attraverso una sorta di smembramento, isolando ciò che oggi potrebbe esser definito un feticcio iconografico, si invita l’osservatore a focalizzare l’attenzione via via su tracce differenti. Questa intenzione è in qualche modo introdotta dal titolo della mostra, Blasoni, che identifica le brevi poesie del XVI secolo dedicate a specifiche parti del corpo, ossessivo oggetto del desiderio nell’amor cortese.
Nonostante la complessità dei riferimenti, l’artista utilizza il disegno per vivere e sfruttare appieno la primarietà del fare, intesa quale immediatezza e mancanza di manierismi, tanto da ottenere sintesi e purezza espressiva. Incorniciate di nero dipinto, carte lacere e stratificate rievocano pelli tatuate dai contorni irregolari, oppure porzioni di pitture rupestri. Se da un lato, ancora, ricordano miniature medievali, dall’altro celano similitudini con il tratto secessionista: scarno, incisivo, aggressivo nella nudità del gesto.
Di piccolo, medio e grande formato, sono esposti lavori compositi, al contempo impalpabili e densi. Sebbene siano le opere più datate ad essere caratterizzate maggiormente da una notevole matericità (Leporie, 2003, 41 artecontemporanea), le quali –in qualche modo– presentano vaghe analogie con certa produzione del bolognese Stefano Ricci (Depositonero, 2002, Infinito Ltd Gallery, Torino), anche quelle più recenti posseggono una valenza organica significativa, in parte dovuta all’uso di carboncino ed olii.
Nelle attuali rappresentazioni, inoltre, una costante è data dal concetto dinamico del ritorno alla sorgente, ed è alla fonte del passato che Pellegrini attinge per gettare nuovi ponti e palesare continue scoperte, risultante naturale del processo evolutivo. Il suo scenario ideale è una porzione di etere in cui “le immagini che lo istoriano come in un misterioso palinsesto lo trasfigurano in mappa” (Franco Fanelli, 2003). Uno spazio di senso, dunque, un luogo sacro perché eterno seppur mutevole, un teatro ermetico in cui la visionarietà è rivelatrice di veridicità.

articoli correlati
La Traghetto di Roma inaugura con Pellegrini e Baricchi
Depositonero: i disegni materici di Stefano Ricci
La precedente mostra da 41 arte

sonia gallesio
mostra visitata il 18 novembre 2006


Simone Pellegrini – Blasoni – fino al 22 dicembre 2006
Torino, 41 artecontemporanea, via Mazzini 41 (centro città, vicinanze c. so Cairoli) – orari: dal martedì al sabato, dalle h 16.00 alle 19.30; al mattino su appuntamento – ingresso libero – info@41artecontemporanea.com www.41artecontemporanea.com


[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

L’arte presa per la gola, da Velazquez a Dalì: il talk al Mercato Centrale di Roma

Al Mercato Centrale di Roma, un nuovo appuntamento per il ciclo di conferenze a cura di Fabiana Mendia, incentrato sulla…

2 Maggio 2024 10:22
  • Fotografia

Fotografia e dintorni, cosa vedere a Torino #1: tra Quadrilatero e Centro

Torino a tutta fotografia con il nuovo festival Exposed e la fiera The Phair, gli appuntamenti da non perdere con…

2 Maggio 2024 9:20
  • Mercato

C’è il capolavoro assoluto di Leonora Carrington all’asta

Si intitola “I piaceri di Dagoberto”, era esposto a Venezia e adesso punta dritto al record, con una stima di…

2 Maggio 2024 6:00
  • Mostre

Je Est Un Autre. Rimbaud? No, Ernest Pignon-Ernest, a Venezia

Quale sia il destino di migranti, viaggiatori e poeti Ernest Pignon-Ernest lo esplora - ancora una volta - nell’Espace Louis…

2 Maggio 2024 0:02
  • Mostre

Fare meno per fare meglio: il caso di Ligabue a Torino

Antonio Ligabue ha saputo coniugare le proprie inquietudini interiori con una forza inedita che si rivela nei suoi dipinti. Alcune…

1 Maggio 2024 16:23
  • Arte contemporanea

La sede della Zurich Bank di Napoli si apre alla Collezione Agovino

Situata nello storico Palazzo Leonetti, la sede della Zurich Bank di Napoli si apre all’arte contemporanea: in esposizione una serie…

1 Maggio 2024 14:10