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fino al 28.II.2010 | Da Rubens a van Dyck | Cuneo, Palazzo Samone

di - 1 Febbraio 2010
L’incontro con l’arte rinascimentale e barocca dei Paesi
Bassi costituisce, nella mostra in corso nel rinnovato Palazzo Samone,
un’occasione speciale anche per la prevalenza di opere provenienti da
collezioni private, normalmente inaccessibili al pubblico.
Si parte con alcune significative espressioni della
pittura a cavallo tra Quattro e Cinquecento, tra cui spiccano una Crocifissione
vicina
all’olandese Maestro della Virgo inter Virginis e i Monaci in preghiera dell’ambito di Quentin Metsys, caratteristici per la ricerca
fisionomica caricaturale. La tavola sagomata col Giudizio Universale di Crispin van den Broeck, dalla composizione simmetrica e
prospettica, introduce invece al proficuo filone degli artisti fiamminghi
venuti a contatto con la cultura italiana.
Nella sala successiva, i soggetti legati alla Passione di
Cristo, allestiti attorno a una tela di Rubens (di recente resa nota da uno dei
curatori, Didier Bodart), pongono a confronto l’enfasi barocca di una piccola Deposizione
di Antoon van
Dyck
, risalente
forse al suo soggiorno siciliano (1624-25), con le minuziosità e le preziosità
materiche delle opere tardo-manieriste, come il magnifico Trasporto di
Cristo al sepolcro

di Otto van Veen,
ispirato ai modelli di Federico Barocci.

Gli effetti smaltati dei colori a olio su rame brillano
anche nell’ampia sala dedicata – complice la prossimità con le festività
natalizie – agli episodi dell’infanzia di Gesù. Da ricordare, in particolare,
le opere di François Stella il Vecchio, di Pietro de Lignis e di Frans Francken II. Fra i soggetti religiosi è
impossibile dimenticare, infine, il San Giorgio di van Dyck (che meritatamente
campeggia sulla copertina del catalogo), artista del quale si possono osservare
anche due saggi di eccelsa produzione ritrattistica, in gara con quella del suo
maestro Rubens.
Altrettanto raffinata è la saletta riservata ai temi
mitologici, dove all’opulenza sensuosa delle tele di Rubens e di Jacob
Jordaens
(la cui Allegoria
della Fertilità

rappresenta forse il capolavoro della mostra) risponde la sofisticata
sensibilità degli estremi sussulti della Maniera, fra cui la Venere e Adone di Bartholomeus Dircksz, ancora fedele alla estenuate
eleganze rudolfine di Bartholomeus Spranger.

Non mancano inoltre validi esempi della pittura di genere,
con le icastiche scene di vita popolare di Jan Steen e di Frans Snyders, le nature morte, i paesaggi, che
spaziano dalle fantasie manieriste di Sebastian Vrancx alle più realistiche vedute
campestri o invernali, alle marine, fino alle composizioni italianizzanti di Jan
Both
o, più
tardi, di Hendrik Frans van Lint e di Gaspar van Wittel, già interprete di un più
oggettivo spirito d’osservazione settecentesco.

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Dyck a Parigi
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a Fermo

stefano manavella
mostra visitata il 7 gennaio 2010


dal 18 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010
Da Rubens a van Dyck. Pittura fiamminga ed olandese dal
XV al XVIII secolo
a cura di Didier Bodart e Vincenzo Sanfo
Palazzo Samone
Via Amedeo Rossi, 4 – 12100 Cuneo
Orario: da martedì a sabato ore 10.30-13 e 16-19;
domenica ore 10.30-19
Ingresso: intero € 8; ridotto € 6
Catalogo Centro Italiano Edizioni d’Arte
Info: tel. +39 0171693258;
info@centroita.com; www.centroita.com

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