Torino, 14 Ottobre 2001
La mostra realizzata alla Biblioteca Civica A. Arduino di Moncalieri e dedicata ad alcune delle più affascinanti opere di Ezio Gribaudo, non è soltanto un’indovinata collaborazione bensì un incontro rinnovato, un ulteriore suggello ad un legame amichevole e fecondo già consolidato da anni. Proprio nel 1995, infatti, in occasione dell’inaugurazione della struttura, l’artista torinese aveva donato alla stessa la scultura “Diplodoco” – opera a tutt’oggi installata nel giardino davanti all’edificio. Dopo quell’anno le collaborazioni in campo artistico e culturale sono state numerose. Gribaudo ha dato vita, grazie a tecniche affascinanti e piuttosto inconsuete, ad una moltitudine di creature quali dinosauri ed insetti, cavalli ed elefanti e ancora ha raccontato con coinvolgente pacatezza e serenità la vita silenziosa di alberi e piante: Arbores et Animalia ripercorre proprio i passi di quella produzione – incentrata su alcune figure e suggestioni ricorrenti – offrendoci opere realizzate a partire dai primi anni 50 fino al 2000 e regalandoci istanti sospesi di lieta poesia.
L’artista l’utilizza collages, tavole sovrapposte e intagli su legno e i materiali più disparati. La tecnica che più di tutte sorprende e seduce, si rivela essere quella del logogrifo: mediante una sorta di stampi di metallo scritti o disegnati si pressa della carta che poi diventerà oggetto o complemento in rilievo dell’opera (serie “Alberi”, 2000). Tra le sculture in antimonio, che a loro volta diventano stencil utilizzati per dar vita a sagome su carta e altre basi, da segnalare “La casa del pescatore” e “Gatti”. Tra le realizzazioni più leggere e vivaci da ricordare “Coccinelle”, “Mimose” e “Farfalle”. Notevoli le numerose serie raffiguranti tronchi d’alberi, l’ultima delle quali – esposta quasi a fine mostra – è estremamente comunicativa (rami e chiome non vengono più rappresentati e questo sembra trasferire una certa idea di silente sospensione nel tempo, di attesa, di riposo pacifico e paziente). Da ricordare ancora “Albero”, del 1990 – arbusto realizzato con un sacco di juta opportunamente modellato ed incollato su tela, “Alberi e dinosauri” – dalle suggestive sovrapposizioni aleggianti in un’ atmosfera placida e atemporale, “Cavalli” tempera e carboncino, “Arbusti e luna” (1980) e “Stegosauro” (1984).
Che una struttura quale la Biblioteca A. Arduino ospiti e renda possibile un evento di questa natura ci fa ben sperare: ci si augura che la voglia di apertura e di condivisione si trasformi presto in un maggiore integrarsi dell’arte nella vita quotidiana. Oltre a “Diplodoco”, tra le altre sculture donate da numerosi artisti nell’anno dell’inaugurazione della biblioteca, è doveroso citare almeno “Estate” di Rosanna Costa e “Organo di tazze” di Matilde Domestico. Arbores et Animalia si rivela un’ intima e felice occasione, adatta anche agli estimatori più piccini
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Interessanti le tecniche di Gribaudo e mi ha colpito piacevolmente il suo raccontare la vita silenziosa di alberi e piante, la loro vita pacifica e paziente.
Bello l'articolo di Sonia Gallesio.