La collettiva Stella che vai propone dodici opere in vario modo legate al tema del presepio e del Natale. I codici tradizionali della Natività hanno dato adito ad invenzioni più o meno intrinsecamente legate all’immaginario del Natale. La doppia stella a cinque punte di Gilberto Zorio sovrappone all’icona della cometa il simbolo politico caro all’artista, presentando una singolare “occasione” di incontro fra universi lontani; Ugo Giletta traveste la sua Sacra Famiglia di pupazzi dalle acuminate
Il ricavato dell’inaugurazione della mostra, organizzata da Silvana Peira, Sara Abram, e Mara De Giorgis del Centro Culturale il Fondaco, sarà devoluto alla Biblioteca Scolastica di San Giuliano di Puglia. Come dice il curatore Nico Orengo nel testo di presentazione: «Il dolore di un paese perduto, di mille paesi perduti, è un’offesa che nessun gesto può restituire: è un buco nero nel cuore dell’umanità, è un’offesa all’anima del mondo. Ma ogni gesto gentile può essere un lenimento al dolore».
Anche in tempi di abbandono da parte dei divini, l’arte, o meglio il suo uso pur troppo umano, può avere una funzione positiva.
articoli correlati
Te piace ‘o presepe?
Natale e Capodanno: il mondo dell’arte cosa fa?
Motivi presepiali al Museo di San Martino, Napoli, Museo di San Martino
edoardo acotto
mostra visitata il 30 dicembre 2002
L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Visualizza commenti
A Acqui Terme (AL) ogni anno in questo periodo c'è una mostra internazionale dei Presepi: gli abitanti dei presepi, le statituine, sono Ebrei: dal Gesù ai Pastori. Tre anni fa ho costruito un Presepe dove tutte le statuine portavano la Stella Gialla, sullo sfondo c'era un edificio insolito: con il noto camino quadrato, Il piccolo Betlemme era circondato di filo spinato e sulla coda della stella cometa c'era scritto IL LAVORO RENDE LIBERI. Mi era costato molto lavoro ma è stato rifiutato da quelli della mostra. Senza spiegazioni. Eppure il tutto era accompanato da un testo niente affatto provocatorio. Che ne dice il noto critico Orengo?
Sottopongo all'attenzione del signor Gilardi e dei lettori il messaggio che mi è stato fatto pervenire da Nico orengo:
E'difficile rispondere della sensibilità altrui. Io non ho visto il
presepe, artisticamente non posso valutarlo. Posso dire che l'idea è
provocatoria, molto ideologica. Credo che un presepio sia un segno di
pace, prima di tutto. Un saluto, Nico Orengo