Dalla sinergia con la rassegna Confini, alla quale
l’Osservatorio Gualino è associato dal 2009, nasce dunque Lens Based Art Show, una mostra-concorso a cadenza annuale che punta non sui grandi nomi di richiamo, ma sul
valore concettuale ed espressivo di singoli progetti, sulla qualità della loro
realizzazione materiale e l’innovazione formale che li
contraddistingue, senza porsi limiti tematici o di età e curriculum
dell’autore.
Fra gli artisti che
hanno risposto al bando, inserendo i propri lavori sul sito www.photographers.it, la
giuria di esperti presieduta da Fulvio Bortolozzo,
fondatore di Osservatorio Gualino, ne
ha selezionati 40 per esporre a Villa Gualino, dove domenica scorsa sono
stati assegnati i riconoscimenti di questa prima edizione. Vincitrice del Premio Camera d’oro è Francesca Tilio (Ancona, 1975) con il
progetto ME2, che ha battuto Il
gene rosso di Annamaria
Belloni e
Attesa di Pier Paolo Fassetta,
ai quali è andata una
menzione.
Sulla
scia della lezione di Cindy Sherman,
maestra del travestimento, Tilio ha incentrato la
propria ricerca sulla questione dell’identità, costruendo attraverso
una serie di autoscatti una propria immaginaria iconografia, che il giorno
dell’inaugurazione ha proposto all’interpretazione di donne del pubblico,
invitandole a trasformarsi in altrettanti uno nessuno e centomila alter ego dell’artista.
Alessandra Pedonesi (Roma, 1958) si è aggiudicata il Premio Speciale della
Giuria con Open Walls Scenes, giocato sul cortocircuito
tra immagine fotografica fissa e sequenza filmica, attraverso una serie di
scatti solo in apparenza simili a still
da un girato, in realtà istantanee non consequenziali, che nella successione
acquistano una fittizia relazione logica grazie all’immaginazione dal
riguardante.
Menzioni speciali per Matilde
Soligno (Archaiologia), Allegra Martin (Fakes), Roberto Ricca (Fuori I
Secondi). Ottiene invece il Premio Opera Prima Gabriele Tozzi (Vignola,
1973) con Reasons
In Silence – Decay In Italy, dove
evoca architetture della recente storia italiana per mettere in scena teatri
mentali segnati dal degrado e dall’abbandono, ma capaci di una pervicace
fascinazione.
Fra gli artisti non segnalati dalla giuria, che però
si sono distinti per originalità di ricerca, è Monica Di
Brigida (Roma, 1966) con Suhub, sorta di reportage dal paese delle Mille e una notte, per raccontare il quale l’artista parte, come in
tutte le storie, dall’ambientazione: una lastra di metallo ossidata dal tempo. Sullo
sfondo di questa geografia prendono forma personaggi lievi come una traccia
mnestica, nati dal movimento di una tarlatana che si fa trama segnica e massa
cromatica.
francesca
franco
mostra visitata il 6 novembre 2010
dal 6 al 30 novembre 2010
Lens Based Art Show
a cura di Fulvio
Bortolozzo
Orario: tutti i giorni ore 10-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0116603555; info@osservatoriogualino.net; www.lensbasedartshow.net
[exibart]
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