Nellâepoca della barbara manipolazione dellâinformazione e della veritĂ violata, câè ancora chi riesce a non cascare nella trappola dello spot. E se ancora fosse possibile cadere, per una societĂ ormai in ginocchio, Perino e Vele (New York, 1973 â Rotondi, Avellino, 1975) avvertono: pericolo dâinciampo. Se si volesse contribuire allâinnesco di un circolo virtuoso del riciclaggio culturale, cosĂŹ come si fa per plastica e alluminio, Emiliano Perino e Luca Vele ne possiedono la ricetta.
Otto re-portage di carta straccia che riempiono gli spazi raccolti della galleria torinese e propongono temi per una nuova tappezzeria mentale, portando il visitatore il piĂš lontano possibile dal âluogo comuneâ. Ma è facendo propria la retorica incalzante dello slogan che, i due artisti, tentano una disarticolazione semantica della cultura mediatica e popolare: âI bambini cinesi sono tutti ugualiâ, âTutti gli italiani sono mammoniâ, âIn America i bambini vanno a scuola con le pistoleââŚ
Nella prima sala, un cactus sâimpone indisturbato come plastico retaggio della nefasta cultura occidentale, decorato da rampanti âXâ in neretto che ne segnalano il rischio imminente: âBusiness is businessâ. Sodalizio artistico presente in molte collezioni pubbliche e private, quello di Perino e Vele, da tempo sâinterroga su temi di scottante attualitĂ , allertando lâosservatore e rendendolo interprete critico della realtĂ che lo circonda. RealtĂ scomoda, che proprio lĂ dovâè facilmente percorribile, nasconde le sue insidie. Lâantidoto ad unâinformazione invasiva e omologante passa attraverso un processo di purificazione del mezzo stesso. Sculture e installazioni nascono dai fogli di riviste e quotidiani suddivisi per cromia di carta e inchiostro, distrutti, macerati per poi essere raffinati e divenire materia plastica per una nuova forma. Del resto, nellâottica di un mondo sostenibile, anche la cultura può diventarlo. Lâidea che si possa riciclare anche la parola scritta, tras-formandola e ri-formandola, fa credere nelle nuove possibilitĂ dellâin-formazione. Sostituendo lâironia alla risata plateale, la complessitĂ allâimmediatezza, la gravitĂ alla leggerezza, la realtĂ si fa scomoda, ma autentica.
âMa quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni?â ci interroga Primo Levi in ultima sala. Lâeccezione che conferma la regola è la riflessione intima e personale che ognuno di noi è invitato a fare, per interrompere, seppur momentaneamente, il circolo vizioso dello stereotipo.
sara panetti
mostra visitata il 9 marzo 2012
dal 24 febbraio al 31 marzo 2012
Perino e Vele
Lâeccezione che conferma la regola
Galleria Alberto Peola
Via Della Rocca 29 (10123) Torino
Orario: da lunedĂŹ a sabato dalle 15.30 â 19.30 (mattino su appuntamento)
Info: +39 0118124460 (tel) âinfo@albertopeola.comâ www.albertopeola.com
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