Un percorso museale costruito attraverso sale che sono state ristrutturate tenendo fede al gusto delle famiglie regnanti che in esse passarono la loro nobile esistenza.
La grandezza delle esposizioni di Pitti, del resto, risiede proprio nella caratteristica tutta peculiare di mettere insieme il valore eccelso dell’opera d’arte esposta con la suggestione del contesto in cui l’opera stessa è collocata.
Sulle opere presenti nella Galleria si potrebbero scrivere libri interi. Citiamo, solo per dare un’idea, alcuni dei nomi che potrete trovare. Dal neoclassico di Canova, Batoni, Benvenuti, Tenerani, al Romanticismo di Bezzuoli, Sabatelli, Hayez, Bartolini, all’arte degli anni postunitari con Morelli, Puccinelli, De Tivoli; ai Macchiaioli (Fattori, Lega, Abbati, Signorini, Cecioni, Banti: al fine secolo con Cannicci, Corcos, Gioli, Rosso, Previati, Nomellini, fino alle influenze europee individuabili nell’arte del primo quarto del Novecento con Viani, Chini, Spadini, Costetti, Ghiglia.
Contemporaneamente alla riapertura della Galleria si segnalano tre esposizioni. La prima dal titolo «Ottocento-Novecento; acquisizioni 1990-1999» con 150 opere tra dipinti, sculture e disegni di artisti del calibro di Benvenuti, Bezzuoli, Canella, Morelli, Colacicchi, Marcucci.
La Raccolta Emilio Gagliardini concessa dagli eredi in comodato decennale comprendente 43 dipinti tra i quali alcuni capolavori assoluti come «La raccolta delle Rose» di Silvestro Lega, «Solferino» di Telemaco Signorini, «La Veglia» di Odoardo Borrani, «Cavalli in Tombolo» di Giovanni Fattori, «Mezzogiorno» di Plinio Nomellini.
Da segnalare anche l’esposizione del restauro del capolavoro di Giovanni Fattori «Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta» che è stato riporato all’originale splendore attaverso un opera competente in grado di restituire al quadro i colori, la luce, l’impeto drammatico che giustamente ne fa una delle opere più belle dell’arte moderna italiana.
Domenico Guarino
Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…
La Fondazione Il Lazzaretto di Milano lancia la open call 2024 per il Premio Lydia all’Arte Contemporanea, dedicato al supporto…
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
Dal prossimo 9 maggio, fino al 15 giugno, Carlo Zoli porta a Milano, nello spin-off di HUB/ART, “L’infinito volgere del…
Gli spazi dell'atelier InStudio, a Padova, si aprono per la mostra del giovane artista veneziano Stefano Stoppa: in esposizione, una…
Magazzino Italian Art Museum ospita “Now We Have Seen: Women and Art in 1970s Italy”, una giornata di studi, aperta…