Palazzo Strozzi ospita dal 10 giugno una grande mostra antologica di Pietro Annigoni con più di 200 opere tra dipinti, disegni, sculture e documentazione varia sull’attività del Maestro provenienti da collezioni pubbliche e private. Si potranno ammirare anche lavori mai esposti prima d’ora al pubblico come studi per affreschi e tele di grandi dimensioni. Insomma in mostra tutta la produzione artistica di proprietà degli eredi e quella appartenente a famose collezioni britanniche tra cui la tempera grassa “Il buon samaritano”(’56) della principessa Margareth d’ Inghilterra
Pietro Annigoni rappresenta una figura assai nota al grande pubblico, ma al tempo stesso sconosciuta per molti aspetti della sua opera.
I suoi ritratti sono famosi in tutto il mondo. Per lui hanno posato i personaggi più in vista di questo secolo. La rivista “Time” gli ha dedicato ben sette copertine. I ritratti della Casa Reale sono tra i più noti. Uno degli ultimi eseguiti è quello di Rossella Segreto, sposata da Annigoni nel 1976.
La mostra vuole ripercorrere un itinerario artistico, che spazia dai risultati più alti della ritrattistica( PrincipessaElena Corsini; Autoritratto…) fino a momenti insoliti più introspettivi e privati della sua produzione.
Tra le opere esposte: La Tempesta, anni ’40; Still life with ram’s horn, del 50; La bella italiana, del 51; Solitudine I, II, III, del ’63, ’68, ’73.
I suoi affreschi hanno rievocato in chiave moderna la grande tradizione rinascimentale, rivelando capacità a intuizioni che sono il patrimonio esclusivo degli uomini superiori.
Bernard Berenson scrisse che “ Annigoni rimarrà nella storia dell’arte come contestatore di un’epoca buia per la pittura”, e furono parole profetiche.
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A mio parere la 'modernità' di Pietro Annigoni non è stata ancora compresa, salvo che da una piccola parte di addetti ai lavori, e cioè da critici e da storici dell'arte, da amici ecc. Il 'narrare il tempo' insito nell'Opera, va visto dalla Sua analisi di Artista conscio delle ombre e delle luci d'una Società in cui inquietudini e sconcerti sono all'ordine del giorno. L'altissima spiritualità di Pietro Annigoni, si riflette negli autoritratti, negli 'anacoreti', nei paesaggi versiliesi con silenzi lunghi ... La tecnica stessa, di grande spessore, è il tramite per un messaggio di grande intensità, forte e delicato al contempo. (L.Gierut)