La Galleria ViaMaestra 114, in un percorso di continuità nell’ambito della proposizione di carte d’autore intrapreso fin dall’inizio della sua attività, propone in questa fine estate 25 opere di piccole dimensioni di Giuseppe Calonaci, accompagnate da sette sculture e da alcune opere grafiche riconducibili agli anni ’70.
Le “petite étoile” esposte in galleria formano un immaginario quaderno di appunti in cui Calonaci, pur in minime dimensioni –si tratta di un 20 x 20– sperimenta svariate soluzioni formali da applicare successivamente a lavori di ben più grande strutturazione, siano essi sculture o opere pittoriche. Queste “carte segrete”, eseguite nel 2003 con pastelli di creta su carta, forniscono nel loro insieme un eloquente riepilogo delle soluzioni sperimentate dall’artista nell’ambito di un percorso finalizzato alla realizzazione di grandi opere scultoree, presenti sul territorio valdelsano e non solo.
Accanto a forme geometriche, pure rese con campiture piatte di colore -riconducibili all’ambito dell’Astrattismo classico fiorentino da cui Calonaci innegabilmente è stato influenzato fin dai suoi esordi- e alle ruote dentate di evidente richiamo futurista, compaiono, come mossi da una forza centripeta, nuovi elementi simbolici. Segni e forme di chiara matrice figurativa, un aspetto insolito e per certi aspetti sorprendente se inserito nell’universo esplicitamente non figurativo praticato finora La natura spiccatamente sperimentale dell’artista si manifesta nel continuo evolversi delle soluzioni estetiche, dell’impianto formale, e dell’utilizzo di svariati materiali. E’ per questo motivo, per una naturale predisposizione a rompere con la forma pura, per un’evidente curiosità sperimentale intesa anche come art faber, che Calonaci inserisce questi inediti elementi figurativi, quasi simboli arcaici dei quattro elementi primordiali (acqua, terra, fuoco e aria).
La simbologia solare, sviluppatasi negli anni ’90 e declinata in diverse soluzioni soprattutto in scultura, viene contaminata in maniera dinamica dall’incrociarsi di diagonali che tagliano lo spazio in parti ben distinte. Al loro interno si dispiegano elementi figurativi di matrice architettonica come piccole piramidi e cupole, ma anche di chiara appartenenza naturale, come le linee ondulate orizzontalmente parallele così simili a flussi d’acqua. Ogni struttura colorata è direttamente proporzionale allo sfondo sul quale sono riportate sia le forme, che ogni altra indicazione di natura plastico simbolica. Per Calonaci l’opera è, anzitutto, una costruzione mentale astratta, ideata e messa a punto con rigore e lucidità affinché sia poi libera di vivere per conto proprio. E nella resa di questa costruzione mentale astratta tutto procede all’interno di un minuzioso sistema di legami segreti tra natura e stile, tra forma e colore, tra struttura e simbolo.
In tali “carte segrete” è innegabile intravedere la gestazione formale di grandi opere quali per esempio L’Albero dei Cristalli scultura realizzata nel 2003 per Colle di Val d’Elsa, città nota per la lavorazione del cristallo e per la presenza delle gore, flussi d’acqua utilizzati anticamente dalle cartiere ma anche dalle molerei del vetro. Evidenti i richiami anche a sculture come la Porta dell’Anima realizzata nel 2002 per la chiesa di Vico Alto a Siena o la Porta d’Europa eseguita nel 1999 proprio a Poggibonsi.
sara paradisi
mostra visitata il 10 settembre 2005
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